Geolier ha svelato dove scrive le canzoni che fanno parte dei suoi album: il cantante ha mostrato il luogo che lo ispira maggiormente.
A maggio è iniziato il lungo tour di Geolier, partito da San Severo: il rapper avrà modo di spostarsi in giro per l’Italia. Il nuovo progetto si intitola Il coraggio dei bambini e lo vedrà esibirsi in tantissimi luoghi, anche se, come lui stesso ha fatto sapere sul suo canale Instagram, le date sono in continuo aggiornamento. L’album, uscito il 6 gennaio, ha avuto un successo impressionante.
Nelle sue ‘narrazioni’ porta in modo travolgente il dialetto napoletano, dimostrando il forte legame con una lingua che non ha mai abbandonato. A quanto pare per dare vita ai suoi brani, come ha mostrato attraverso il suo seguitissimo profilo social, c’è un luogo che lo ispira particolarmente e che gli dona quella veemenza emotiva che poi porta alla nascita delle parole.
Geolier, il cui vero nome è Emanuele Palumbo, negli ultimi anni si è affermato con la sua musica che sembra attirare, ogni giorno, più ascoltatori. Da maggio si sta muovendo per l’Italia, con il suo nuovo tour e a quanto pare, le date, sono quasi tutte sold out. Per dare vita ai brani il cantante ci mette passione e amore, ma c’è un luogo in particolare che lo ispira. Sul suo canale Instagram ha infatti pubblicato un post, in cui nella foto ha mostrato dove scrive i testi che poi diventano grandi successi.
Ed eccolo in barca, in mezzo al mare, circondato dal movimento delle onde e dalla bellezza del cielo azzurro, mentre siede intento nella scrittura, con un foglio tra le mani: “Sta scrivendo“, riporta in didascalia. Ed è in quel modo e in quel luogo che il rapper sente l’ispirazione, e scrive parole che insieme formano una nuova ‘narrazione’. Dalla bocca di Geolier non manca il napoletano, lingua a cui è affezionato e che non ha mai abbandonato. Neppure quando gli è stato riferito di non poter prendere parte al Festival di Sanremo con una canzone con un alto numero di frasi in dialetto.
Il cantante, infatti, come ha raccontato mesi fa al teatro San Carlo per un corso sulla lingua della canzone napoletana, doveva essere presente nella serata delle cover insieme a Lazza, con il brano ‘Chiagne’: “Mi hanno detto che un minuto e 15 secondi di napoletano erano troppi, dovevano ascoltarci anche a Milano, a Bergamo. Ho risposto che la prossima volta torno con un brano solo in napoletano“. E in effetti, in quell’occasione, Lazza ha poi cantato un altro brano, La fine di Nesli, con Emma e Laura Marzadori.
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