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Jane Birkin, si spegne la voce proibita di Je T’aime… moi non plus

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Si è spenta a 76 anni l’attrice inglese Jane Birkin, famosissima non solo per la sua intensa attività cinematografica ma anche per i suoi dischi sensuali e osé

Quando Je T’aime…moi non plus entrò in classifica anche in Italia, per restarci per un bel pezzo, i programmatori della RAI si ritrovarono con un bel problema da risolvere. La classifica dei 45 giri che andava in onda all’ora di pranzo su sulla vecchia Radio Due ogni sabato era uno dei programmi più ascoltati d’Italia. Come si poteva conciliare un programma familiare popolarissimo con i mugolii di piacere di Jane Birkin?

Non si poteva. E dunque la canzone fu censurata. Non passò mai, se non diversi anni dopo quando ormai in radio di ascoltava di tutto.

Jane Birkin la voce di Je T’aime…moi non plus

Je T’aime…moi non plus, scritta per la sua musa ispiratrice dal controverso compositore e poeta francese Serge Gainsbourg, altro non è che un atto sessuale. Gainsbourg e la Birkin fanno l’amore senza troppi pudori né reticenze davanti al microfono su un refrain strumentale da struscio diventato famosissimo. Pochi sanno però che Gainsbourg quella canzone non l’aveva scritta per la Birkin, ma per l’ex fidanzata, Brigitte Bardot, che a quanto pare si sarebbe rifiutata di interpretarla perché per lei era troppo audace.

Jane Birkin invece la riteneva persino troppo ingenua… “Meglio che non vi facciamo ascoltare le nostre sessioni amorose private – disse una volta l’attrice inglese con un gran sorriso – sono molto più esplicite”. Ma quella canzone fu censurata non solo dalla RAI ma da quasi tutte le emittenti di stato BBC e Radio France compresa oltreché messa all’indice dal Vaticano a causa del suo testo scabroso. In cui lei, tra un mugolio e l’altro dichiarava il suo amore (Je T’aime) mentre lui in modo chiaro e con voce baritonale non si negava ma le girava un due di picche sentimentantale (Moi non plus, io no).

Un personaggio simbolo

Il lutto di Jane Birkin, inglese ma adottata culturalmente dalla Francia insieme alla Bardot come il simbolo di una libertà di pensiero femminile, è stato accolto con profondo cordoglio. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha salutato la Birkin come una “icona francese, un’artista completa che ci lascia in eredità melodie e immagini che non ci lasceranno mai”.
Birkin e Gainsbourg sono stati insieme per 12 anni, dal loro amore è nata Charlotte Gainsbourg, attrice e cantante pluripremiata. Dopo la separazione sono rimasti molto amici tornando di tanto in tanto a lavorare insieme.

Due persone completamente diverse: la Birkin, splendida, sensuale e giovanissima. Gainsbourg, fumatore accanito, non esattamente una bellezza, goffo e con 18 anni più di lei.

Un rapporto affettuoso ma anche spinto, aggressivo, ai limiti della violenza. Perché a quanto pare Gainsbourg, dedito a un feroce alcolismo, non mancava di mancarle di rispetto, tradirla e – di tanto in tanto – picchiarla. Anche se lei lo ha sempre difeso, soprattutto dopo la sua morte, avvenuta nel 1991. Una figura controversa quella dell’autore accusato a più riprese di molestie e violenza anche da amiche e compagne successive alla Birkin.

La quale, in una intervista di pochi mesi fa si sorprendeva di quanto potesse essere equilibrata Charlotte, la loro figlia: “Aveva una madre che compariva nuda praticamente ovunque e un padre che si sbronzava prima ancora di colazione e che come passatempo si accendeva le sigarette con banconote da 500 franchi. Non possiamo lamentarci…”

La borsa Birkin…

Jane Birkin ha avuto un grande successo cinematografico recitando in settanta film per oltre 60 anni. Tra i suoi successi, sempre firmati da Gainsbourg Baby Alone nel 1983 e Amour des Feintes nel 1990. La Birkin è stata una affermata modella, una antenata delle attuali influencer – all’epoca si definivano fashion trendsetter – ispirando la famosa borsa Birkin, messa in produzione dal marchio francese di lusso Hermès nel 1984. Divertente la genesi di come nacque questa collaborazione.

Durante un viaggio su un aereo della Air France, pare che la Birkin avesse rovesciato tutto il contenuto della sua pochette, troppo piccola per le sue esigenze, davanti all’allora presidente della Hermes, Jean-Louis Dumas, che commissionò ai suoi stilisti una borsa nuova disegnata su un suo schizzo che lui stesso tratteggiò su una tovaglietta dell’aereo, un grande borsone rettangolare e flessibile che a tutt’oggi è uno dei prodotti di maggiore successo della storica casa di moda parigina. Oggi per averne una occorrono mesi, se non anni. E diverse decine di migliaia di dollari.

Jane Birkin in una recente esibizione – Credit ANSA (velvetmusic.it)

Vita intensa, spericolata… perché no…

Tre figli da tre uomini diversi. Oltre a Charlotte, c’è Kate Barry, avuta dal musicista John Berry, il suo primo marito, che la sposò giovanissima, splendida fotografa di moda che lavorava per Vogue scomparsa prematuramente nel 2013 a 46 anni.

La terza figlia è la musicista, modella e attrice Lou Doillon, nata negli anni ’80 dalla sua relazione con il regista francese Jacques Doillon. Tra i suoi maggiori successi cinematografici lo scandaloso Blow Up e Morte sul Nilo. Molti i suoi problemi di salute. Nel 1998 confessò di essere in cura curata per una forma molto aggressiva di leucemia. Nel 2021 fu costretta a cancellare alcuni impegni a causa di una leggera ischemia cerebrale che le portò alcune conseguenze sia ai movimenti che alla parola.

Tra i suoi lavori musicali più interessanti il suo tributo alla leggendaria cantante francese Edith Piaf. Nel 1991 pubblica l’album Jane Birkin canta Serge Gainsbourg e altro… che conteneva splendide interpretazioni dei classici della Piaf come La Vie en rose e Non, je ne regrette rien.

Molto più recentemente aveva collaborato con grandi artisti new wave come Brian Molko dei Placebo e la band indie britannica Tindersticks che le hanno fatto guadagnare un seguito discreto anche tra le nuove generazioni.

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