Vasco Rossi ricorda il suo debutto come rockstar, l’impegno messo per affermarsi e il suo sogno sospeso a causa della naja.
Artista sopra le righe, poco incline alle regole e ai dettami sociali Vasco Rossi è ancora oggi, dopo tanti anni di carriera, uno degli artisti più amati. Riempie gli stadi come pochi cantanti, ispira le nuove generazioni di talenti e continua a mietere un successo dopo l’altro. Vasco Rossi è unico e oggi che ha superato gli anta si rende conto d’aver realizzato i suoi sogni grazie all’amore per la musica e la sua determinazione. Attualmente il Blasco è in tour e dopo aver conquistato Roma con due serate speciali è in giro per le vari città d’Italia.
Molto attivo sui social Vasco Rossi condivide spesso momenti del suo passato. Recentemente il cantante ha pubblicato alcune foto di quando era molto giovane, e la sua carriera musicale era appena iniziata. Il suo album Ma cosa vuoi che sia una canzone era appena uscito e lui si stava affermando come cantautore in un contesto d’artisti non facile. Quel momento felice che lo stava traghettando verso l’Olimpo delle rockstar fu interrotto dall’arrivo della cartolina rosa. Dopo aver rimandato più volte doveva partire per il militare, non poteva più sottrarsi anche se questo significava mettere a rischio il suo lavoro:
“La mia avventura di cantautore (in mezzo a tanti cantautori all’epoca) stava cominciando. Ci tenevo parecchio, non potevo permettermi degli intralci tra me e il mio sogno di diventare una rockstar. A quel tempo, però, il servizio militare era obbligatorio, potevi giusto rinviarlo per motivi di studio ma prima o poi dovevi andarci. E io che ero stato iscritto all’università, lo avevo già protratto al massimo. Mi arrivò dunque la fatidica “cartolina”, la chiamata alle armi.” Il racconto pubblicato da Il Mattino è stato anticipato sui social dall’artista.
Vasco Rossi: “Sono stati clementi con me”
Il cantante fu arruolato a Salerno, città a cui ancora oggi è molto affezionato: “Mi arruolarono nell’89 battaglione e mi spedirono qui, a Salerno. Sul fronte per quello che ho da fare, faccio il militare, a 18 anni avevo fatto domanda per andare nei paracadutisti e mi presero. Ero un anarchico individualiste volevo misurare la mia capacità di autocontrollo e autodisciplina.”
Vasco rivela che a 26 anni la sua idea di militare e naja era del tutto diversa. I superiori si resero conto delle sue esigenze e furono clementi con lui. L’artista considera Salerno la città che gli ha restituito la libertà: “Non ero fatto per la naja. Furono clementi, mi diedero il foglio di rientro per casa. Con i capelli corti però. Tutto questo a Salerno, in questa città a cui sono affettivamente legato da allora per questo, mi ha ridato la libertà, e tanto altro.” Un ricordo quello di Vasco Rossi considerato dai suoi followers dolcissimo.