L’anteprima del tour mondiale di Laura Pausini in piazza San Marco a Venezia è stata disastrosa da un punto di vista meteorologico
Acqua alta, inizialmente alla caviglia, poi quasi alle ginocchia. Tanto che le persone che avevano acquistato uno dei posti in platea per il primo concerto del tour mondiale di Laura Pausini, il primo in assoluto della cantante romagnola nel salotto veneziano più bello – quello di piazza San Marco – si sono visti costretti a foderare piedi e gambe con sacchetti e impermeabili.
Acqua alta come non si era mai vista a Venezia a ridosso di luglio e dunque in piena estate, dicono gli esperti locali. Ma anche il violentissimo temporale che si è abbattuto sulla città dopo le 22 pare sia stato davvero tremendo. Tanto che alcuni hanno preferito rinunciare. E altri, quando la pioggia si è fatta drammaticamente insistente, hanno desistito.
Va detto che dei 5mila presenti la stragrande maggioranza degli spettatori ha deciso di restare fino all’ultimo bis… “se va avanti lei a cantare posso resistere io ad ascoltare” – ha detto un signore che era arrivato in piazza San Marco nel tardo pomeriggio.
Condizioni infami più che infelici quelle in cui Laura Pausini è stata costretta a esibirsi tra pioggia battente, lampi e fulmini. Confermandosi più forte di tutto.
“Non avevo mai cantato a Venezia – dice Laura, trent’anni di carriera festeggiati proprio poche settimane fa con tre concerti in 24 ore a New York, Madrid e Milano – e speravo che le condizioni fossero un po’ più clementi, non tanto per me. Quanto per il pubblico. I miei concerti migliori li ho sempre fatti sotto la pioggia”.
Le immagini del primo concerto veneziano di Laura Pausini finiranno sicuramente in archivio, in qualche modo passeranno alla storia. Non si può dire che la cantante non abbia dato tutto ancora una volta per il suo pubblico. Caparbia, ostinata, come sempre… ma anche sorretta da una grandissima band che ha dato tutto esattamente quanto lei. Non era solo una questione di promozione o di contratti. Laura teneva particolarmente a questa serata fin da quando, con largo margine di anticipo rispetto all’inclemenza del tempo, ha deciso di devolvere il suo cachet alle zone alluvionate della sua Romagna, colpita così duramente poche settimane fa. Anche la sua Solarolo ha subito gravissimi danni.
Trent’anni di carriera. Tanti, con picchi che appartengono solo ed esclusivamente a un repertorio come il suo che ha sfondato i confini internazionali un po’ ovunque. Eppure qualche insicurezza Laura ce l’ha ancora, proprio come quando poco più che ragazzina si è affacciata a Sanremo: “Sono molto orgogliosa di quello che ho fatto ma gli artisti sono sempre sulla corda, si sentono sempre sotto esame. Quando ho bisogno di autoconvincermi che va tutto bene, mi dico che è andato tutto estremamente bene. Ma non sempre mi sono sempre sentita a mio agio. A volte non mi sono sentita all’altezza. I tempi erano diversi da oggi, ero l’unica donna che girava il mondo, ma insomma… Qualcosa credo di avere combinato. E quando mi si dice che sono ruspante, è vero: io vengo dai campi, uno dei quelli che è finito alluvionato. Io sono proprio quelle persone che spalavano il fango cantando Romagna Mia. Insomma, a star seduti sul divano non si combina niente. E io dopo 30 anni studio ancora…”
Ostinata, testarda, forse mai completamente soddisfatta. Potrebbe essere un’altra delle chiavi del suo successo: “Continuo a studiare e confrontarmi con altri generi perché l’istinto è prezioso ma da solo non basta, va di pari passo con la professionalità e con la disciplina. Di tanti che c’erano nel ’93 sono rimasta solo io”.
Laura Pausini è la campionessa assoluta della discografia italiana: 75 milioni di dischi venduti, un Grammy Award conquistato, quattro Latin Award, un Golden Globe, una nomination agli Oscar, Person of the Year 2023 come artista italiana più premiata al mondo). La pioggia di Venezia non ha certo nascosto la bellezza di un palco imponente che rappresenta una enorme clessidra, il concetto di tempo è fondamentale anche per capire questi trent’anni di vita e carriera, al cui interno scorrono immagini di Laura.
Tre gli atti musicali rappresentati da confini cromatici ben precisi. Uno rosso, Laura veste Valentino, uno blu – con abito di Zuhair Murad – e l’ultimo verde, firmato Atelier Versace.
Laura Pausini è una delle artiste da sempre presente sui grandi temi sociali. Era a Campovolo per il concerto del terremoto, a maggior ragione è stata una delle prime ad aderire a quello organizzato per l’alluvione. Ed è una delle promotrici della fondazione Una Nessuna e Centomila. Tantissimi i suoi concerti dedicati al tema dell’individualità femminile. Il tema della violenza ricorre anche nel suo concerto, con una dedica a Michelle e a Giulia, la giovane romana uccisa da un coetaneo a Primavalle e la ragazza incinta al settimo mese massacrata dal compagno nel Milanese. “È un tema che sento molto, un omaggio che mi smuove tantissimo ma sono tante le donne che hanno bisogno di trovare la spinta a non arrendersi e a denunciare, anche stasera. Ci sono troppe Michelle e troppe Giulia nel mondo, è una vergogna. Di alcuni argomenti non parlo, ad esempio la politica. Ma per altri, come i diritti umani, sento il dovere di espormi. Chi crede in una causa, deve sapere come metterla anche in musica”.
Il concerto di Laura Pausini è una bella maratona. Due ore di musica, che ripercorrono la sua intera carriera, da La Solitudine fino a Il primo passo sulla Luna, l’ultimo singolo uscito: quasi 40 canzoni di cui molte racchiuse in 4 distinti medley.
Accanto a Laura sul palco, una band di sette musicisti e sei coristi. Concluse le date di Venezia Laura si trasferisce a Siviglia per esibirsi il 21 e 22 luglio in plaza de España. Poi da dicembre via al tour mondiale: dai palasport italiani per spostarsi prima in Europa e poi in Nord e Sud America. Il nuovo disco, quattro anni di lavorazione, dovrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno: “È la prima volta che ci sto mettendo così tanto tempo. Ora la difficoltà è scegliere, anche a costo di togliere qualcosa che vorresti tenere a tutti i costi”. E molti, dopo la conduzione dell’Eurovision dello scorso anno, fanno il suo nome anche per il Festival di Sanremo… “Oddio… non lo so. Forse l’Eurovision era più facile!”
La solitudine
Strani amori
Incancellabile
E ritorno da te
Medley Romantico Non è detto / Lato destro del cuore / Non ho mai smesso / In assenza di te
Io sì (Seen)
Vivimi
Tra te e il mare
Sorella Terra
Un buon inizio
Medley Rock – Frasi a metà / Io canto / Un’emergenza d’amore
Medley Personale – Celeste / Il nostro amore quotidiano / Davanti a noi
E.STA.A.TE
Medley A Cappella • La soluzione / Chiedilo al cielo / La geografia del mio cammino / Mi tengo / El valor de seguir adelante / Apaixonados como nós / Amori infiniti / Come se non fosse stato mai amore
Invece no
Resta in ascolto
Primavera in anticipo (It Is My Song)
Scatola
Le cose che vivi
Medley Internazionale Limpido / Surrender / Con la musica alla radio
Benvenuto
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