Un tragico concerto con 10 vittime per le quali anche il popolarissimo rapper Travis Scott è finito sotto accusa, ecco l’esito del processo
C’era moltissima attesa per l’udienza che in Texas doveva esprimersi sulla morte di dieci fan deceduti durante un concerto del rapper Travis Scott. Un momento assolutamente straordinario per il rapper da poco passato anche da Milano con un bagno di folla impressionante all’ippodromo di San Siro per il quale sono accorse oltre 80mila persone.
Travis Scott, accuse gravissime
Il rapper, tuttavia, da oltre un anno e mezzo viveva una vicenda giudiziaria molto complicata legata ai tragici fatti avvenuti nel corso del suo concerto al festival musicale Astroworld 2021, in Texas. Dieci persone rimasero uccise schiacciate dalla calca della gran folla, tutte giovanissime, tra queste anche un bambino di nove anni.
Il bilancio al termine del concerto era davvero drammatico: non solo nove morti, ma oltre venti persone ferite, un paio delle quali in modo grave, e una cinquantina di contusi.
L’inchiesta da parte dei procuratori della contea di Harris, Texas, è proseguita per quasi un anno nel tentativo di fare chiarezza su quanto accaduto. Sono state ascoltate numerose testimonianze da parte del pubblico presente, dei medici e dei soccorritori giunti per primi sul luogo della strage. Le accuse penali nei confronti di Travis Scott e di altre cinque persone legate all’organizzazione dell’evento erano particolarmente gravi. Ma al termine dell’ultima udienza il procuratore distrettuale Kim Ogg nel corso di una conferenza stampa pomeridiana ha riconosciuto che la valutazione del giudice è stata coerente con quanto accaduto.
Tutte le accuse sono cadute e Travis Scott è stato prosciolto da ogni addebito.
Sotto accusa gli organizzatori
La causa era intentata dai genitori di Ezra Blount, il bimbo di nove anni raccolto tra le vittime dell’evento. Questa la dichiarazione di Kim Ogg nel corso della conferenza stampa: “È tragico che dieci persone innocenti siano rimaste uccise mentre cercavano di godersi una serata di musica e intrattenimento. È qualcosa che molti di noi fanno abitualmente e senza pensarci due volte rispetto a quelle che possono essere le conseguenze per la nostra sicurezza. Ma una tragedia non può essere sempre considerata un crimine, e non tutte le morti devono per forza essere considerate un omicidio”.
All’evento Astroworld, organizzato il 5 novembre 2021 all’NRG Park di Houston, partecipò una folla immensa, non meno di 50mila persone. Ma le indagini hanno stabilito che gli spettatori non erano più del dovuto e che le modalità di ingresso all’evento avevano rispettato il piano di sicurezza. La strage sarebbe stata causata da un momento di panico generale, non causato in alcun modo dall’artista.
Oltre al piccolo Ezra le altre vittime avevano dai 14 ai 27 anni. Sono morte tutte per asfissia da compressione. Si calcola che almeno 2500 persone avrebbero fatto ricorso ai medici e al pronto soccorso, decine i ricoverati.
Il processo andrà avanti
Kent Schaffer, l’avvocato del rapper, ha affermato che Scott e le sue azioni sono state rappresentate in modo impreciso: “La decisione odierna del procuratore distrettuale della contea di Harris conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto. Travis Scott non è responsabile della tragedia di AstroWorld e questo è coerente con i rapporti investigativi di numerosi media e del governo federale e statale che hanno attribuito le responsabilità di quanto avvenuto a organizzatori, operatori e appaltatori. Non agli artisti”.
L’indagine e la causa civile delle famiglie delle vittime rimangono in piedi. Travis Scott dal canto suo ha sempre detto di non avere mai immaginato che la situazione al suo concerto avesse raggiunto una tale gravità.
Al rapper era stato chiesto di sospendere il concerto: cosa che è avvenuta ben tre volte. Nessuno gli aveva detto di quanto stava accadendo tra il pubblico. Ma poi lo show è stato portato a termine e la notizia di morti e feriti si è diffusa dopo la conclusione dello spettacolo.
Al momento sono centinaia le azioni legali intraprese nei confronti dell’organizzatore del concerto, Live Nation, con l’accusa di negligenza. Ma per Travis Scott l’incubo di una causa senza precedenti è definitivamnete alle spalle e senza alcuna conseguenza.