C’è una canzone estremamente amata di Billy Joel che è stata riproposta dai Fall Out Boy con un curioso aggiornamento
Non bisogna essere boomer per conoscere un classico del repertorio di Billy Joel come We Didn’t Start The Fire. Il brano, pubblicato nel 1989 come singolo principale dell’album Stormfront, uno degli ultimi lavori in studio proposti dall’artista newyorchese, fu un clamoroso successo mondiale.
Billy Joel, venerdì sera protagonista di un attesissimo concerto ad Hyde Park, Londra, la spiegava così: “Un giorno mi sono messo a pensare a tutti gli errori dell’umanità, per lo meno da quando ne avevo memoria personale e la canzone è nata così. Mi sono messo davanti a un foglio bianco e ho messo in fila uno dopo l’altro fatti, scandali e personaggi che in qualche modo, nel bene e nel male, avevano lasciato un segno profondo. Alla fine erano talmente tanti che non c’era bisogno di dire altro. È l’unica canzone che ho scritto che non ha un testo vero e proprio, ma solo un elenco di nomi, fatti e personaggi. La gente la pretende a ogni mio concerto, anche se quella canzone ha ormai quasi 35 anni. Da tempo pensavo che avrei dovuto aggiornarla. Ma con quello che è accaduto in tutto questo tempo una sola canzone non sarebbe nemmeno bastata, ci vorrebbe un album intero”.
Ad ‘aggiornare’ We Didn’t Start the Fire sono stati I Fall Out Boy che hanno sostituito alcuni dei primi versi della canzone originale, quello che citava tra gli altri Harry Truman, Doris Day, Red China, Joe DiMaggio, Joe McCarthy, Richard Nixon e Marilyn Monroe con altri episodi.
Nella versione dei Fall Out Boy ci sono Captain Planet, la rivoluzione della Primavera araba, le rivolte di Los Angeles, Rodney King, terremoti, il vulcano islandese che paralizzò il traffico aereo di mezzo mondo e la bomba terroristica di Oklahoma City. Ma anche Kurt Cobain, I Pokémon, Tiger Woods, MySpace e gli esperimenti della Monsanto sulla genetica modificata.
Inizialmente la band doveva sostituire solo la prima strofa… “Poi ci siamo fatti prendere la mano e abbiamo cominciato a inserire di tutto. La cosa ci è piaciuta. Orsi polari, la crisi in Afghanistan, Bobbit, Michael Phelps e Michael Jackson, Obama, la Brexit. Non c’erano cose che non avessero senso in questa canzone. Siamo stati persino costretti a stringere e tagliare moltissime voci”.
Nella versione aggiornata compaiono Taylow Swift e l’Isis, George Floyd ma anche Venus e Serena Williams, il colosso Burj Khalifa di Dubai, Harry Potter e la saga di Twilight. C’è spazio per Meghan Markle, Bezos e Musk, le auto elettriche senza conducente e la morte della regina Elisabetta II. La versione dei Fall Out Boys è durissima, violenta: ma la struttura della canzone è rispettata in modo assolutamente rigoroso. Solo la coda è un pochino più corta…
Autore della canzone, o quanto meno della sua parte modificata, è Peter Wentz: “Abbiamo sempre amato questa canzone, l’abbiamo suonata in sala prove, poi abbiamo deciso di proporla anche da vivo. È veloce, aggressiva, feroce, perfetta per quello che è il nostro stile. Io la adoravo ma dovevo convincere il resto del gruppo a farlo. E quando ci siamo riusciti abbiamo chiesto il permesso a Billy Joel che ci ha detto che la cosa gli stava bene. Non ci ha nemmeno chiesto il testo…”
Wentz ha raccontato i suoi primi ricordi su questa canzone: “La ascoltavo quando ero piccolo e mi dicevo che non conoscevo nemmeno la metà degli episodi cantati da Billy Joel, è stato utile perché mi sono sentito quasi costretto a informarmi e a capire di che cosa si trattasse. Alla fine è stato quasi naturale inserire tutte le cose che avremmo raccontato noi. Abbiamo fatto del nostro meglio. Ma è un esperimento molto difficile. Joel ha tenuto un ordine quasi perfettamente cronologico, noi non ci siamo riusciti. È come fosse la nostra capsula del tempo. E anche noi non siamo riusciti a inserire tutto. Il Covid? Tutti ne parlano ancora, volevamo porre l’accento su altro. E poi con la rima sarebbe stato un casino…”
I Fall Out Boy torneranno in Italia per un’unica data al Forum di Assago il prossimo venerdì 21 ottobre.
La splendida versione live di We Didn’t Start the Fire di Billy Joel allo Shea Stadium di New York
La versione dura e aggiornata dei Fall Out Boy
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