Coldplay, Chris Martin canta in napoletano: come ha fatto? Il retroscena

I Coldplay sono tornati in Italia dopo molti anni e hanno subito mandato in delirio la folla accorsa ai loro concerti di Napoli e Milano.

I Coldplay sono finalmente arrivati in Italia con il loro “Music Of The Spheres World Tour“. I concerti previsti nel nostro paese sono ben sei: due date allo Stadio Maradona di Napoli (21 e 22 giugno) e quattro date allo Stadio San Siro di Milano.

I Coldplay sono molto amati in Italia e notoriamente ricambiano questo amore. Per ricordare a tutti i fan quanto siano legati il nostro bel Paese, il gruppo si è concesso due esibizioni molto particolari nelle date italiane: Chris Martin, frontman della band, ha cantato “Napule è” a Napoli e “O mia bela Madunina” a Milano.

Quel che stupisce è che Martin ha mostrato una pronuncia non indifferente per un cantante madrelingua inglese. In entrambi i casi, le canzoni sono state cantante neanche in italiano, ma in dialetto, il che ha sicuramente reso l’impresa ancora più difficile per il Martin.

Come ha fatto Chris Martin a cantare così bene in napoletano?

I video di Martin che canta “Napule è” sono diventati virali sui social e sono stati tra i video più visti nei giorni dopo il concerto. Il cantante ha voluto rendere omaggio alla città con una delle canzoni più rappresentative della cultura napoletana, cantata in origine da Pino Daniele. Sebbene possa sembrare una scelta di nicchia, “Napule è” è in realtà una canzone molto famosa e conosciuta anche all’estero.

Lo stesso Daniele si è più volte esibito con questo brano in collaborazione con artisti stranieri, come nella famosa versione con Eric Claptone.

chris martin è bravo ad imitare gli acccenti
Chris Martin, come molti altri cantanti, è molto bravo ad imitare gli accenti stranieri (Foto Ansa) – velvetmusic.it

Per sfoggiare una pronuncia così buona, Martin deve sicuramente aver fatto molto esercizio. Molti studi evidenziano però che i cantanti hanno un talento per le lingue straniere, soprattutto per quanto riguarda la pronuncia e l’accento perché, come i pappagalli, imitano ciò che sentono.

Uno studio del 2015 pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience ha testato 96 individui nell’imitare una lingua sconosciuta a loro, in questo caso l’hindi. I partecipanti erano classificati come strumentisti, cantanti e non musicisti.

Il team di ricerca ha scoperto che i cantanti avevano un vantaggio nell’imitazione di lingue straniere sugli altri partecipanti. Questa ricerca ha suggerito anche che l’allenamento motorio vocale potrebbe consentire ai cantanti di imparare una lingua più velocemente.

Per imitare perfettamente i suoni di una lingua straniera, inoltre, i cantanti possono sfruttare l’alfabeto fonetico. Si tratta di un un sistema di simboli usato per scrivere e leggere i suoni che facciamo quando parliamo.

Utilizzando l’alfabeto fonetico, è possibile trascrivere la pronuncia dei suoni di una parola o di una frase in modo uniforme e comprensibile, indipendentemente dalla lingua madre o dall’accento di una persona.