A fine mese la National Portrait Gallery di Londra ospiterà una mostra di foto di Paul McCartney interamente dedicata ai Beatles
Il nome dei Beatles è sempre e comunque di attualità. Nonostante l’ultimo disco di inediti della leggendaria band inglese risalga al 1970, e dunque a 53 anni fa, i Fab Four mantengono un enorme peso tra le ricerche on line anche tra i giovanissimi.
Proprio questo mese il nome dei Beatles è legato a una splendida iniziativa culturale di particolare prestigio e importanza. Si tratta di una mostra fotografica che riaprirà gli allestimenti della National Portrait Gallery di Londra. La prestigiosa esposizione di St Martin a due passi da Trafalgar Square ospiterà infatti dal 28 giugno al 1 ottobre una mostra di 250 foto interamente dedicata ai quattro di Liverpool.
Gli aspetti documentaristici sarebbero già straordinari. Ma ad aggiungere ulteriore pregio è la firma dell’autore degli scatti, eseguiti tutti in bianco e nero nel biennio d’esordio della band, e dunque tra il 1963 e il 1964, da Paul McCartney.
La mostra si intitola Paul McCartney Photographs 1963-64: Eyes Of The Storm e traduce una delle grandi passioni della rockstar, quella per la fotografia. Molte immagini di McCartney lo vedono sempre con una Instamatic in mano, altre con la sua Pentax al collo. E proprio con la Pentax sono state scattate la stragrande maggioranza di queste foto che assumono una importanza, non solo artistica, davvero molto significativa.
McCartney, che tra pochi giorni festeggerà il suo 81esimo compleanno e che è ancora in piena attività, aveva cominciato ad acquisire passione e una certa competenza per le fotografie fin da bambino, quando iniziò a scattare le prime foto con una Brownie, la macchina di sua madre. Poi uno zio gli regalò la sua prima macchina fotografica.
Sono bellissimi alcuni suoi ritratti della madre, morta quando il musicista aveva solo 14 anni e che Macca non ha mai esposto, se non per la famiglia e pochi amici. Quando entrò nei Beatles, aprile 1961, rimpiazzando il bassista Stuart Sutcliff, la band inizia a suonare forte dei suoi primi contratti a gettando, suonando ad Amburgo.
Nel 1962 con l’inserimento alla batteria di Ringo Starr che sostituisce Pete Best, la band si consolida. E dal 1963 inizia a registrare con il nome Beatles piazzando il loro primo singolo di successo Love Me Do. La collezione fotografica di McCartney si riferisce proprio a questo periodo. Dalla prima registrazione fino alle sessioni di registrazione di A Hard Day’s Night e Beatles For Sale.
Interessante il fatto che siano state proprio le fotografie a creare un teatro di interesse comune tra Paul McCartney e sua moglie Linda. I due si sono conosciuti nel 1966, al leggendario concerto della band allo Shea Stadium di New York, dove Linda viveva. Da allora non si sono più lasciati.
Linda era una fotografa straordinaria. Il suo cognome era Eastman, erede dell’impero Kodak. Sarà Linda a realizzare alcune delle più belle foto di Paul, molte delle quali diventeranno anche copertine dei suoi dischi e di quelli degli Wings. Sarà Paul a realizzare alcune splendide foto di Linda, scomparsa nel 1988 dopo una lunga malattia.
Linda sarà la prima donna a firmare una foto per la copertina di Rolling Stone (Eric Clapton, nel 1966) con foto che sono comparse in tutte le più importanti gallerie espositive del mondo.
“Io sono sempre stato molto più timido per quanto riguarda le mie foto – ha dichiarato Paul in passato – un po’ perché Linda era straordinariamente più brava e ispirata di me. Lei era una vera artista, io solo un grande appassionato. È stato grazie a lei che ho capito negli anni molto di esposizione, luce, contrasti. La fotografia è sempre stata una grande passione. Questa mostra ispira in modo assolutamente dettagliato quello che era lo spirito degli esordi dei Beatles. In ognuno di questi scatti c’è una sorta di ingenuità. Foto e pose che avevano senso allora, in quel modo e nel nostro mondo. Oggi sono certo che non farei le stesse foto. Sono immagini speciali, che riportano alla luce tanti ricordi che riescono sempre ad accendere la mia immaginazione”.
La mostra riapre i battenti della National Portrait Gallery dopo una lunga ristrutturazione: “Il fatto che queste fotografie siano state scelte per la riapertura della National Portrait Gallery è sorprendente: non vedo l’ora di vederle appese, 60 anni dopo” dice McCartney.
Un evento speciale nella straordinarietà di questa mostra sarà l’intervista che Paul McCartney concederà il 29 giugno all’attore Stanley Tucci, grande appassionato di fotografia e fan da sempre dei Beatles.
Tucci, americano di New York con origini calabresi, ha molte cose in comune con McCartney del quale è amico da anni. Anche lui ha perso la sua prima mogie Kathryn a causa di un tumore al seno. Anche lui è un survivor, operato e sopravvissuto a chemio e radioterapia dopo un cancro alla gola.
Tucci è Caesar Flickerman in Hunger Games, ma anche Nigel, l’assistente di una perfida Meryl Streep in Il Diavolo Veste Prada: “Essere testimone di questo evento mi onora e mi entusiasma. La vita di Paul McCartney e le opere dei Beatles non saranno mai abbastanza spiegate e celebrate, sono esistenze che hanno di gran lungo migliorato la nostra…”
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