Quella in partenza potrebbe essere l’ultima tournee del grande Rod Stewart che ha ammesso di avere considerato l’addio alle scene
Dopo Elton John, che concluderà la sua straordinaria carriera nei prossimi giorni con la sua prima presenza al festival di Glastonbury, seguita da pochi concerti prima dell’ultima uscita, a Stoccolma, anche Rod Stewart ha annuncia il suo imminente addio alle scene.
Rod Stewart pronto ad abbandonare il rock
Il vecchio leone del rock and roll britannico, londinese, anche se lui da sempre tifa Scozia, perché la sua famiglia era di origine scozzese, è pronto a partire per quella che potrebbe essere la sua ultima tournee ufficiale. Un tour molto particolare che lo vedrà sul palco con un interprete completamente diverso da lui, ma altrettanto affascinante e di successo, Boy George, in tour da solo e senza i Culture Club.
A chi gli chiedeva quelle che erano le caratteristiche del suo nuovo spettacolo, Rod Stewart ha risposto in modo molto diretto e sorprendente: “Intanto la prima particolarità è che questi concerti potrebbero essere gli ultimi. In realtà già da tempo sto pensando di fermarmi e ormai direi che ci siamo. Non ho intenzione di andare in pensione, di spegnere tutto e non fare assolutamente più niente. Ma di certo non pianificherò altri tour, né frequenti viaggi intercontinentali. Se arriveranno proposte per nuovi spettacoli ci penserò ma non voglio più pianificare la mia vita sulla base degli show e sui ritmi del rock and roll”.
Sempre più classici e meno rock and roll
Rod Stewart anche nel suo prossimo tour tornerà sui numerosissimi classici del suo repertorio, ma proseguirà con esperimenti che in passato erano stati un grande successo. Anni fa il suo tour dedicato ai classici dal titolo Soulbook fu un enorme successo.
Passò anche dall’Italia per una serie di concerti uno dei quali, all’Arena di Verona (21 giugno 2010), fu davvero memorabile. D’altronde la dimensione live di Rod Stewart è in assoluto quella che risponde maggiormente all’estro del cantante.
Nelle ultime settimane Rod Stewart ha lavorato a un nuovo album, classici dello swing rielaborati insieme a Jools Holland che uscirà il prossimo anno: “Voglio proseguire e andare in quella direzione, penso che concentrarmi sugli aspetti della interpretazione e meno su quella della produzione mi farà sprecare un po’ meno energie. Forse mi lascerò definitivamente alle spalle tutta la mia declinazione rock and roll”.
Rod Stewart e la passione per i grandi classici
Quella di interprete è una carriera che a Rod Stewart piace, indipendentemente da quella che l’immensa ricchezza dei suoi successi personali. L’operazione The Great American Songbook è stata una delle più straordinarie di Rod Stewart, ben quattro album – uno per ogni anno dal 2002 al 2005 – nei quali ha rielaborato i grandi classici non solo del rock and roll ma anche delle orchestre. Un impegno che lo ha tenuto in giro per quasi tutta la prima decade del primo millennio. Nel frattempo ha prodotto anche brani nuovi, inediti: come The Tears of Hercules, nel 2021.
“Prima o poi doveva arrivare il momento di fare qualcosa di nuovo e di diverso, suonare con la band di Jools Holland è stato illuminante. Lo so che la gente da me si aspetta il rock and roll ma nulla è per sempre. Penso che continuerò a fare le mie cose, ma semplicemente non saranno più Maggie May e Do Ya Think I’m Sexy. Siamo seri, ho 78 anni. Ha senso che faccia ancora Hot Legs? Questa sarà l’ultima volta che faremo queste canzoni in America. Voglio fare tabula rasa. Voglio andare in tour con una big band e suonare solo le vecchie canzoni che amo”.
Il tour insieme a Boy George e Culture Club nel suo prossimo tour mondiale, prenderà il via in Irlanda il 20 giugno, sette sole date in Europa, tutte le Regno Unito: niente tappe in Italia stavolta. Poi il trasferimento negli USA dopo il suo tour si concluderà con sei notti a Las Vegas, Nevada, il 22 novembre.