Jack Lee, cantante e leader dei The Nerves è morto all’età di 71 anni, ha scritto alcune pagine indimenticabile del rock americano
Jack Lee ha rappresentato per almeno due decenni, una figura estremamente rappresentativa di quello che era il rock statunitense, e ancora maggiormente californiano. Autore brillante, splendido interprete, ottimo performer, Lee era uno dei simboli della genesi della scena punk che intorno al vecchio CBGB’s che oggi non esiste più, è diventato un negozio di vestiti.
La straordinaria spinta dei The Nerves si generò immediatamente prima del punk ma si esaurì quasi subito. La band in pochi anni, appena quattro, generò un solo disco, One Way Ticket – memorabile – per poi sciogliersi subito tra mille rimpianti. Perché per questa band, più che per molte altre, vale la pena dire che fosse avanti, pure troppo.
Un sound fresco, allegro e piacevolmente elettrico ma non elettronico che Tom Petty avrebbe definito “di grandissima ispirazione”. Era un suono assolutamente californiano ma meno compiacente delle grandi band pop.
Il punk arrivò negli USA, in particolare sulla costa pacifica, con inevitabile ritardo. Si attestò prima a New York, scatenata da Blondie e The Ramones per poi incunearsi a nord, in particolare a Chicago e farsi strada faticosamente fino a San Francisco, soprattutto nella vivacissima scena universitaria della baia. Ma quando quella musica cominciò a prendere il sopravvento e a trovare dignità di programmazione radiofonica, The Nerves erano già sciolti.
Anche se la loro musica non era certo passata inosservata. Fu proprio Deborah Harry, la leggendaria cantante dei Blondie, a fissarsi con uno dei loro successi, Hanging on the Telephone, che aveva ascoltato per caso.
“Quando Deborah mi chiamò per chiederci se potevano eseguire una cover della canzone – ha raccontato Jack Lee in una intervista di qualche tempo fa – pensavamo che stesse scherzando. Ormai eravamo condannati, non avevamo un dollaro, non avevamo un’agenzia. Tutti ci facevano i complimenti per il disco, e per il sound, e che bravi di qui, e che belle idee di là. Ma alla fine non avevamo un soldo e facevamo la fame e questo ci faceva litigare a morte. Ci stavano staccando il telefono. Di qui il testo della canzone, perché quel cazzo di telefono era l’unica cosa che in teoria poteva ancora darci speranza. Credo sia stata una delle cose migliori che ho scritto. Paradossalmente chi conosce quella canzone l’ha sentita da Blondie, e non da noi. Ma sono contento lo stesso”.
Hanging On The Telephone registrata dai Blondie nel loro album del 1978 Parallel Lines diventò un enorme successo commerciale. Ma non bastò ai The Nerves per restare in attività. La band composta insieme a Peter Case e Paul Collins si sarebbe ricostituita nel 2012, ma senza Jack Lee. Non è un mistero che il loro scioglimento fosse dettato anche dai fortissimi contrasti interni al gruppo, mai completamente sanati.
Alla fine anche Case e Collins litigarono e si separarono definitivamente. Mentre Jack Lee, forte delle sue canzoni, che ha continuato a produrre, ha girato per tutta la vita gli Stati Uniti con la sua band, gli Inferno. Un artigiano della canzone, ispirato e richiesto. E con alcuni pezzi forte che pagavano le bollette. Uno di questi, Come Back and Stay diventò famosissimo con la voce di Paul Young, un altro You Are My Lover figura tra le hit di Suzi Quatro.
Jack Lee si è spento in California, a Santa Monica, dove viveva da sempre. Aveva 71 anni. Qui ha registrato i suoi album da solista e prodotto diverse canzoni. Da tempo era malato, cancro al colon. A dare l’annuncio i suoi quattro figli – Wallie Autry, Grace Lee, Mary Lee e Cynthia Jacqueline Lee Cook che gli avevano dato sei nipoti.
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