Takeoff, dopo l’omicidio del rapper dei Migos, la famiglia fa causa

Sono ancora in corso le indagini sul drammatico omicidio del giovane rapper dei Migos Takeoff, assassinato nel novembre scorso a 28 anni

Sono ancora moltissimi i punti oscuri sull’omicidio di Takeoff, il rapper dei Migos assassinato a colpi di pistola dopo una cena tra amici nel parcheggio di un ristorante di Harris, Texas, nel corso della notte di Halloween. E in questo senso la madre del cantante, Tatania Davenport, citando quasi 20 casi di negligenza da parte dei proprietari del locale, ha avviato una causa chiedendo una incriminazione per omicidio colposo.

Takeoff, l’indagine sull’omicidio

L’episodio è avvenuto nella notte di Halloween, appena fuori da un grande ristorante che ospitava la festa privata cui era presente anche Takeoff. Siamo ad Harris, uno dei sobborghi residenziali di Houston. Il rapper era insieme ai suoi amici per una serata in compagnia di molti amici. Il programma era una lunga cena, il brindisi e parecchie partite di bowling e biliardo.

Che cosa sia accaduto ancora non è chiaro: pare che sia nata una discussione tra alcuni partecipanti alla festa che stavano giocando a carte, o forse a dadi. Le testimonianze tuttavia hanno chiarito che Takeoff non era in alcun modo coinvolto né in queste partite né tantomeno nella discussione.

Ma quando la compagnia del rapper è uscita dal locale, è nata una discussione con un altro gruppo di persone. Dalle parole si è passati a una colluttazione al culmine della quale Takeoff, il cui vero nome era Kirshnik Khari Ball, è stato colpito da alcuni colpi di pistola.

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Takeoff, aveva 28 anni – Credit Migos Official (Velvetmusic)

Negligenza nella gestione dell’evento

In un secondo momento le indagini hanno chiarito che il locale, il Billiards & Bowling, era stato affittato a J.Prince, amministratore delegato della Rap-A-Lot e che sul posto c’erano diversi artisti e atleti famosi, inclusi numerosi personaggi pubblici.

“Nonostante questo – dice la denuncia presentata dalla madre della vittima – i gestori e proprietari del locale non hanno prestato alcun controllo, né l’applicazione di regole per scoraggiare episodi criminali tra i loro invitati. Nonostante alcune delle persone invitate, oltre allo stesso organizzatore della festa, avessero presi parte a un numerosi crimini violenti”.

La causa individua 18 casi di presunta negligenza da parte dei proprietari del locale che avrebbero potuto impedire la morte di Takeoff: tra queste la mancata presenza di personale di sicurezza adeguato, la mancata ispezione dei locali e la pochissima collaborazione con le forze dell’ordine quando ormai i fatti avevano già portato alla tragica morte del rapper. Per la quale una persona è finita in carcere con l’accusa di omicidio, rischia l’ergastolo.

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