Elio è un uomo eclettico e poliedrico, un artista dall’intelligenza sottile e vivace. Ma cosa si conosce della sua vita privata?
Elio, all’anagrafe Stefano Belisari è nato a Milano, 30 luglio 1961 ed è del segno del Leone. Oggi è uno dei cantautori più apprezzati del panorama musicale nostrano, è il frontman della nota band Elio e le Storie Tese.
Il cantante è cresciuto a Milano ha infatti frequentato le elementari, le medie, il Liceo e l’Università in città. Elio ha conseguito la laurea in ingegneria ed ha studiato contestualmente musica. Suona infatti il flauto ed si è diplomato presso il conservatorio G. Verdi di Milano.
Ha anche giocato nella squadra di calcio del Fatima, fino all’età dei 18 anni, in seguito ha giocato a baseball nell’Ares, sport che tutt’ora pratica. Sin dalla tenera età ha coltivato la sua passione per la musica e per la scrittura, Elio manifesta immediatamente l’attitudine per la comunicazione vivace.
Stefano, ha deciso così di intraprendere la sua avventura ed inizia a presentarsi al pubblico. Sotto ad un aspetto apparentemente “leggero” i suoi brani sono sagaci e geniali. Ad osservare la band sembrerebbe di assistere alla performance live di un gruppo di forsennati, ed invece di si tratta di musicisti di grande spessore. I loro brani si rifanno al mondo del rock, del jazz, del soul e del funky.
Elio e le Storie Tese, la vita privata del cantante
Della vita privata del cantante si conosce molto poco, il cantante ha scelto di mantenere il riserbo, di fatto non è noto nemmeno il nome di sua moglie! Ciò che è certo è che padre di due figli, Dante e Ulisse. Nel corso di un evento della Fondazione Sacra Famiglia, Elio ha dichiarato che uno dei suoi figli è autistico.
“Ho vissuto, e vivo, la condizione di genitore di un bimbo autistico. Voglio dire chiaramente che su questo tema siamo all’età della pietra, specialmente sotto il profilo della percezione. C’è poi il problema dei ciarlatani, delle “cure” che non fanno effetto – ha rivelato il cantante, così come si legge anche sulle pagine de Il Fatto Quotidiano.
“Ricordo quando cercavamo, io e mia moglie, qualcuno che ci dicesse se nostro figlio era autistico o no: avere una diagnosi è pressoché impossibile, ti viene fatta quasi sotto banco, ma in realtà si tratta di un passaggio fondamentale, perché la diagnosi precoce va fatta. È importante”.
