Negli ultimi mesi, i Jalisse hanno tenuto incollati gli spettatori al reality show più avvincente della stagione: “L’Isola dei Famosi”. Ma prima di tuffarsi in questa nuova avventura, Fabio Ricci e Alessandra Drusian (i due artisti dietro il nome dei Jalisse) erano una delle band italiane di maggior successo negli anni ’90.
La svolta per i Jalisse è arrivata nel 1997, quando hanno trionfato al Festival di Sanremo con il brano “Fiumi di parole“. Questo straordinario successo ha rappresentato il punto di partenza per la loro carriera, proiettandoli in un’emozionante avventura nel mondo della musica.
La loro canzone è diventata ben presto un fenomeno in Italia e ha varcato i confini nazionali. Tanto che è stata scelta per rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest di quell’anno, dove si sono classificati al quarto posto.
Tuttavia, da allora la loro stella ha subito un’inesplicabile parabola discendente. I Jalisse si sono candidati anche l’anno successivo al Festival di Sanremo, con la canzone “Le cime del Tibet”, ma furono scartati. Da quel momento in poi, non sono più riusciti ad esibirsi sul palco più famoso d’Italia. L’anno scorso, il duo ha pubblicato una lettera sui social in cui, per la prima volta, parla apertamente della questione.
Un numero di rifiuti da record: ecco cosa si nasconde dietro questa storia
Alla fine del 2022 i Jalisse hanno pubblicato sui propri canali social una foto con una lunga didascalia che iniziava con queste parole “26 no, ma non ci arrendiamo“. I due artisti hanno rivelato di aver inviato le proprie composizioni ai direttori artistici del Festival di Sanremo ogni singolo anno a partire dal 1997. E, incredibilmente, anno dopo anno, sono stati costantemente rifiutati.
Nonostante tutto, nel loro post i due artisti hanno sottolineato di non nutrire alcun risentimento verso questa situazione e hanno inviato i loro migliori auguri al direttore del Festival, l’eccezionale Amadeus, e a tutti i partecipanti in gara.
Tuttavia, le ragioni di questi 26 rifiuti rimangono ancora avvolte nel mistero. Dopo l’esclusione dal Festival nel 2021, i Jalisse hanno inviato una lettera ad Amadeus, non per contestare, ma solo per ottenere una chiara spiegazione delle ragioni del loro esclusione. Il duo non ha mai ricevuto una risposta e ha commentato sarcasticamente: “Forse la nostra lettera si è persa nel nulla”.
In realtà, alcuni indizi sulle loro continue esclusioni dal Festival hanno recentemente fatto capolino. Gigi Vesigna, un giornalista che ha diretto prestigiosi periodici come “TV Sorrisi e Canzoni” e “Ciak”, ha pubblicato un libro intitolato “Vox populi”. All’interno, afferma che la Rai abbia orchestrato in qualche modo la sconfitta dei Jalisse all’Eurovision Song Contest, per evitare di dover organizzare l’edizione successiva dell’evento (infatti, il regolamento richiede che il paese vincitore ospiti la prossima edizione del festival). Da quell’anno, stranamente, l’Italia ha rinunciato a partecipare a questa prestigiosa competizione musicale fino al 2011.
Così, i Jalisse hanno avanzato l’ipotesi che la loro vittoria a Sanremo abbia “infastidito” qualcuno, essendo stata ottenuta in modo “onesto” e senza “alcun favore”. Naturalmente, si tratta solo di congetture, ma è evidente che qualcosa di straordinario si nasconde dietro questa travagliata vicenda.