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Queen, Bohemian Rhapsody non doveva chiamarsi così

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Sulla base di una serie di oggetti di Freddy Mercury che presto verranno messi all’asta, ci sono clamorose rivelazioni su Bohemian Rhapsody, leggendario successo dei Queen

Abbiamo già avuto modo di scrivere dell’asta straordinaria che riguarda un gran numero di oggetti da collezione appartenuti a Freddy Mercury. Si tratta di una raccolta di pezzi unici, alcuni dei quali di valore inestimabili, appartenuti al cantante dei Queen e conservati nella splendida casa di Garden Lodge a Londra dove Mercury è vissuto fino alla sua morte.

Queen, e l’asta di Freddy Mercury

La decisione di vendere all’asta la collezione è di quella che è rimasta l’unica erede del grande cantante, Mary Austin, fidanzata di Mercury quando il gruppo era agli esordi e che rimase sua amica fino alla fine. Mary ha curato non solo la casa-museo di Garden Lodge, mai aperta al pubblico e ripresa solo in pochissime occasioni dalle telecamere per alcuni video documentaristici sul gruppo e si è sempre rifiutata di monetizzare quella che è una collezione di valore davvero unico al mondo.

Mobili, quadri, soprammobili, costumi di scena, gioielli, regali, premi e riconoscimenti. Oggi Mary Austin ha 72 anni… “il ricordo di Freddy appartiene al mondo ed è giusto che questi oggetti tornino a chi lo ha amato e vuole perpetrare il suo ricordo e il suo messaggio” ha spiegato la donna. I proventi della vendita all’asta che è stata commissionata a Sotheby’s, gli oggetti in tutto sono oltre 1500, andranno alla fondazione di Freddy Mercury che sostiene borse di studio musicali e la ricerca sull’HIV.

Una delle ultime immagini di repertorio di Freddy Mercury e Mary Austin – Credit Queen LTD (VelvetMusic)

Gli appunti di Bohemian Rhapsody

Tra le tante particolarità degli oggetti che andranno all’asta ci sono anche diari, appunti, piccoli block notes sui quali Mercury appuntava storie, riflessioni e spunti sulla base dei quali poi produceva i suoi testi. Su uno di questi c’è una versione originale di Bohemian Rhapsody. Solo che la canzone si intitolava… Mongolian Rhapsody!

I testi sono scritti a mano da Mercury in persona, su due pagine di calendario. Con alcune note, accenti e molte correzioni. In tutto le pagine che raccolgono testi autografi del cantante sono una quindicina. Ma tra queste la parte dedicata a Bohemian Rhapsody è certamente quella più rilevante e notevole. Sia da un punto di vista storico e musicale che ovviamente collezionistico.

Il testo originale del loro capolavoro

Le pagine evidenziano la parola Mongolian che viene cancellata e riscritta. Il testo è quasi completo e comprende anche il famoso inciso operistico che Mercury ha scritto e perfezionato più volte aggiungendo e cambiando le parole. A Galileo, Scaramouch e Fandango che faranno poi parte del testo definitivo, si aggiungono numerose parole in lingua italiana e spagnola che poi verranno scartate. Come Momento, Belladonna e Matador.

Gli oggetti della collezione di Freddy Mercury diventeranno anche una mostra dal titolo A World of his Own. Secondo le stime di Sotheby’s i fogli con i testi di Mongolian/Bohemian Rhapsody potrebbero essere battuti a oltre un milione di euro.

 

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