Tina Turner e The Best, la canzone che nessuno voleva cantare

Pochi sanno che The Best, portata al successo da Tina Turner, è una cover che in pochissimi avrebbero voluto cantare dopo la sua versione originale

Tra gli omaggi, non sprecati ma sicuramente ridondanti, che si sono sentiti in questi ultimi giorni dopo la morte di Tina Turner, risuona quasi sempre una delle sue canzoni più famose. The Best… e a tale proposito si sono sentite tante, ma proprio tante inesattezze. La prima è che fosse una sua canzone.

Tina Turner e The Best: una cover

Falso. The Best è una canzone che Tina Turner ha solo interpretato. Non solo non è sua. Ma non è stata nemmeno la prima a inciderla. E questo apre la porta a tutta una serie di aneddoti davvero molto divertenti.

La canzone porta la firma di una coppia di grandissimi autori Mike Chapman e Holly Knight, una delle tante coppie di successo nel campo dell’autorato musicale proprio in questi giorni in cui si piange una delle più grandi autrici di tutti i tempi, la grandissima Cynthia Weil.

Mike Chapman e Holly Knight erano i classici splendidi musicisti cui mancava qualcosa per diventare anche grandissimi interpreti. Non avevano il look, o la voce, o magari la loro produzione non andava incontro a quelli che erano i gusti del momento.

Due autori di successo

Chapman scrisse capolavori come Heart of Glass (Blondie) e My Sharona (Knack) vale a dire due tra i singoli più venduti di sempre. Knight era più orientato ai classici rock scrivendo per Aerosmith, Billy Joel, collaborando con Springsteen e scrivendo una quantità immensa di colonne sonore per la tv e per il cinema. I due come spesso accadeva negli anni ’80 unirono le forze per rispondere a una esigenza del mercato discografico americano che aveva un estremo bisogno di canzoni: e loro ne produssero parecchie, e di grande successo. Tra queste The Best, il cui titolo originale per la verità era Simply The Best.

Nel 1988 Chapman sta lavorando al nuovo disco di Tina Turner che si intitolerà Foreign Affair, un enorme successo. E ha diverse canzoni pronte nel cassetto. Una di queste, The Best, finisce nello studio di Bonnie Tyler che sta incidendo il suo album. La canzone è estremamente bella e l’interpretazione di Bonnie Tyler, una delle voci più caratteristiche nel rock americano al femminile, le conferisce un tono rabbioso ed estremamente diretto.

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Tina Turner e il marito Erwin Bach – foto Ansa (velvetmusic.it)

La versione di Bonnie Tyler

Il brano viene pubblicato come singolo solo in Europa, non ha un grandissimo successo. Ma arriva in classifica in Inghilterra, n.95: niente di straordinario. Negli Stati Uniti il disco non viene lanciato come singolo, è solo una delle canzoni dell’album di Bonnie Tyler che viene pubblicato con un titolo e una copertina diversa da quella europea. Ma tanto basta.

Tina Turner è in Inghilterra che sta lavorando al suo disco, sente questa canzone. Chiede chi l’ha composta e scopre che è di Mike Chapman, che sta ancora lavorando al suo album. E si arrabbia… “Ma come, hai una canzone del genere e non me la fai sentire?”

Chapman si scusa, spiega che la canzone non è solo sua, che non pensava che fosse interessante per Tina perché in fondo era appena uscita. Ma soprattutto perché l’unica che aveva accettato di cantare una canzone che poteva anche essere fraintesa (io sono la migliore, peccando di autocelebrazione) era Bonnie Tyler. A Tina questo aspetto non interessa minimamente.  E spiazzando tutti, stravolgendo le regole del mercato, la cantante decide di registrarla poco più di un anno dopo la sua prima pubblicazione. Ma con qualche adeguamento…

La versione di The Best di Bonnie Tyler

La versione di Tina Turner

A Knight viene chiesto l’arrangiamento di un lungo assolo di sassofono. A Chapman viene invece chiesto un bridge, diverso da quello originale. Per lei i due autori, dopo una cena a Londra, confezionano un testo personalizzato che a Tina piace moltissimo: “Ogni volta che mi lasci, comincio a perdere il controllo, porti via con te il mio cuore e la mia anima, ma ti sento anche quando resto da sola e non riesco a lasciarti andare via da me”.

È il senso con cui la cantante spiega il suo rapporto con Erwin Bach, l’uomo di cui si è innamorata e che di lì a qualche tempo sposerà. Erwin e Tina Resteranno insieme fino alla scomparsa di lei, nella loro splendida villa di Kusnacht dove la cantante si è spenta qualche giorno fa.

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Tina Turner forse la più grande rockstar al femminile – Credit AMSA (VelvetMusic)

Un successo mondiale

La canzone diventa il singolo principale di Foreign Affair, uno dei maggiori successi commerciali di Tina Turner. Arriva alla n.1 un po’ ovunque. Tina Turner la produce personalmente con alcuni accorgimenti tipici del suo gusto personale: una chitarra elettrica pizzicata, una tastiera di archi, una batteria estremamente aggressiva e molto concentrata sui tamburi più che sui piatti, oltre all’assolo di sassofono.

Tutti quelli che avevano ignorato la stessa identica canzone di Bonnie Tyler si innamorano della versione di Tina Turner che diventa uno spot pubblicitario per Pepsi, Toyota, Pringles e ancora oggi è considerata una delle canzoni più riconoscibili e adatte per le campagne di marketing. Viene cantata durante le premiazioni sportive, dalle bande di paese, dalle marching bands delle università americane.

I cambiamenti melodici

L’assolo di sax viene affidato a Edgar Winter, ma nel video l’attore scelto è molto simile al suo sassofonista del tour, Tim Capello, famoso per il fisico da culturista e i lunghissimi capelli biondi.

Un altro degli accorgimenti di Tina Turner fu il crescendo armonico. La parte conclusiva della canzone si sviluppa su un tono sempre più alto. La linea melodica si alza prima per il bridge, poi per il sax e infine per la parte conclusiva affidata alla voce della cantante. Una vera e propria prova di forza da parte di Tina che dopo avere sentito il risultato finale dirà… “Ok, ora questa canzone è davvero la mia”.

Il video

Anche il video ebbe enorme successo. Tina voleva qualcosa che non distraesse il pubblico dalla forza della canzone. Niente lustrini, paillettes, grandi scenografie ed effetti speciali. Per realizzarlo si affida a due geni del settore Godley & Creme che le propongono una clip in bianco e nero, solo con effetti di luce e una scenografia essenziale e molto scarna.

Anche Tina dovrà essere altrettanto minimalista: niente vestito firmato, meglio se scalza. E le propongono due scenari: lei su una spiaggia, che cammina sul bordo dell’Oceano per poi immergersi, o l’interazione con un leone. Che avrebbe dovuto ricordare la sua acconciatura… Tina dice… “Meglio un cavallo”.

Gli animali erano una sua grande passione e proprio in quel periodo Tina andava spesso a cavallo. Era una delle passioni che condivideva con il marito Erwin che nella loro casa di Zurigo aveva allestito anche un piccolo allevamento. Tina non solo approva questa seconda sceneggiatura ma chiede di montare personalmente il cavallo, senza sella.

Il video della versione di Tina Turner