Il tour di Taylor Swift prosegue all’insegna del tutto esaurito e di un successo clamoroso, e gli inconvenienti non sembrano frenare il suo trionfo
La chiamano Rainy Queen, perché già nei suoi tour precedenti era accaduto piuttosto spesso che Taylor Swift si dovesse esibire sotto una pioggia battente. Ed essendo il palco completamente scoperto, tra passerelle, e pedane, e punti sopraelevati al di fuori della protezione del palco. Il tempo di esposizione alla pioggia è sempre moltissimo. E in spettacoli lunghi la cantante ha rischiato altro che la polmonite.
Al Gillette Stadium di Boston, dove era in programma il suo attesissimo show del ‘ritorno a casa’ – Taylor è nata a pochi chilometri da qui – la pioggia non ha dato tregua allo spettacolo. Dall’inizio alla fine. Un autentico violentissimo nubifragio. Una replica di quello che era accaduto nel 2011: stesso stadio, altro spettacolo. Durante lo Speak Now temporali e pioggia violentissima. Ma lo show non si era interrotto proseguendo fino all’ultima canzone, senza interruzioni e senza pause.
Stessa cosa anche nel week-end. Un vestito via l’altro e Taylor Swift si è cambiata a più riprese, rientrando in scena con i capelli fradici. Ma senza un solo calo di voce.
Diverso invece il disco per quanto riguarda una delle tastiere elettroniche che la cantautrice usa nel corso dello show, che sabato era fradicia. La Swift ci ha anche scherzato sopra cercando di liberare lo strumento dalla pioggia che aveva completamente allagato la sua protezione. In realtà la tastiera non ha avuto problemi.
Ma il giorno dopo si è messa a ronzare paurosamente e a un certo punto si è addirittura messa a suonare da sola. E i tecnici hanno dovuto smontarla. “Pazienza – ha detto con un sorriso la cantante – userò solo la chitarra. Andrà tutto bene. In effetti se ci penso è un miracolo che ieri sera sia funzionato tutto regolarmente con l’acqua che è caduta”.
Il tutto senza grandi problemi tecnici. D’altronde è il tour dei record anche per il tipo di impegno e di investimenti tecnologici.
Che hanno rivelato un altro dettaglio interessante. Una dotazione speciale di una cinquantina di microfoni (Shure) appositamente creati per lei. Alla base di batterie e trasmettitore su radiofrequenza una tecnologia militare che non li blocca nemmeno sotto la pioggia. Per la verità – dicono i fornitori – le condizioni cui vengono testati sono di gran lunga peggiori. Sale, tormente, temperature altissime o bassissime. Funzionano persino dopo essere caduti in piscina o in mare.
A Boston è legato il ricordo del più grande concerto sotto la pioggia di Taylor Swift, quello che per la prima e unica volta in vita sua l’ha costretta ad annullare quattro show. Perché scesa dal palco dopo il nubifragio del 2011 fu messa KO da bronchite e febbre altissima.
Quello di sabato è stato il secondo rain show del suo Eras Tour dopo quello di Nashville… concerto rinviato tre volte. E iniziato sotto un diluvio alle 22. Per finire sotto il cielo stellato all’1.30.
Inevitabilmente le immagini del concerto di Boston sotto la pioggia battente sono diventate virali.
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