Condanna definitiva per i tre uomini accusati dell’omicidio del rapper XXXTentacion, assassinato fuori da un negozio di motociclette durante un tentativo di rapina
“La sentenza degli uomini non ci restituirà nulla, non vedremo nostro figlio vivere una vita piena, non lo vedremo avere figli, non lo vedremo invecchiare”. Sono le parole dei genitori di Jahseh Onfroy, vero nome del rapper XXXTentacion assassinato fuori da un negozio di motociclette in Florida nel 2018 durante un tentativo di rapina a mano armata.
Il messaggio è stato letto dal manager dell’artista durante il processo che ieri è arrivato alla sua fase conclusiva con la sentenza nei confronti di Dedrick Williams, Michael Boatwright e Trayvon Newsome, tutti accusati di omicidio di primo grado e rapina a mano armata. La sentenza definitiva di condanna era stata pronunciata all’unanimità dalla giuria dopo quasi sette giorni di camera di consiglio.
Ieri il giudice ha confermato una sentenza all’ergastolo per ognuno dei tre imputati, negando attenuanti e sospensive. Ci sono voluti cinque anni per arrivare a una sentenza particolarmente attese.
La morte di XXXTentacion, ucciso proprio mentre la sua popolarità stava andando alle stelle dopo la pubblicazione dei suoi primi due album 17 e ? che avevano avuto un clamoroso successo imponendolo sulla scena americana e internazionale. Aveva 20 anni.
Il caso della sua morte era diventato enormemente mediatico dopo che nelle indagini era comparso anche il nome di Drake, rapper anche più famoso, protagonista di un dissing feroce con XXXTentacion.
Durante il processo tre gli elementi a carico era stato letto anche un messaggio della vittima che suggeriva a un amico di verificare la posizione di Drake: “Se mi succede qualcosa di grave a farmi fuori è stato sicuramente lui….” aveva detto XXXTentacion in un messaggio vocale.
…e invece no. Drake è uscito prosciolto da ogni accusa. A uccidere Jahseh Onfroy è stato un maldestro tentativo di rapina fuori da un negozio di motociclette di Deerfield Beach, Florida. Il rapper voleva comprare una moto identica a quella a bordo della quale aveva girato uno dei suoi video, una Ducati, e la stava provando.
Fuori dal negozio è stato riconosciuto da quattro giovani che da tempo stavano progettando un colpo alla concessionaria. E hanno pensato di rapinare il rapper. Lo hanno affrontato nel parcheggio del grande negozio con le pistole in pugno per rubargli un borsello firmato, l’orologio e alcuni gioielli.
Ne è nata una colluttazione che si è conclusa a colpi di pistola: colpito all’addome e alla testa XXXTentacion è arrivato morto in ospedale. La banda è stata individuata quasi subito grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza.
Come ulteriore elemento di colpevolezza la procura ha acquisito alcuni video nei quali i quattro rapinatori mostravano la refurtiva. Al momento dell’arresto tre dei quattro rapinatori si sono dichiarati estranei al fatto: il quarto, Robert Allen, si è dichiarato colpevole e confessando ha testimoniato contro gli altri tre uomini. Dovrà scontare ancora due anni in carcere e 20 di libertà vigilata.
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