Ci sono voluti più di tre anni per assicurare alla giustizia la persona che ha ucciso in una sparatoria il rapper Pop Smoke
Un’altra delle tante storie sbagliate che si legano alla narrativa spesso troppo forzata del rap. Tra gli affari delle gang, il dissing che non si ferma quasi mai solo alle rime e ai concerti e traffici mai troppo chiari in un mondo di chiaroscuri legato a doppio filo con la malavita organizzata.
Stavolta però a uccidere Pop Smoke, il rapper che nel 2020 era in rampa di lancio e prometteva di essere una delle più importanti novità della scena americana, sarebbe stata una stupidissima rapina finita male.
Pop Smoke, il cui vero nome era Bashar Barakah Jackson, venne ucciso nella sua abitazione colpito da una revolverata in quello che sembrava essere un tentativo di rapina.
Un episodio poco chiaro. Perché anche Pop Smoke aveva avuto parecchi guai con la giustizia e negli ultimi prima di quell’omicidio aveva affrontato anche un paio di accuse penali di un certo rilievo.
Inizialmente sotto accusa per quell’episodio erano quattro ragazzi appartenenti a una gang locale già sotto controllo per una serie di rapine nel quartiere. Le indagini non avevano mai avuto alcuno sviluppo, per lo meno fino a ieri. Le accuse erano rimaste su carta ma senza un atto formale né un processo.
Venerdì un giovane di 18 anni, che all’epoca dell’episodio ne aveva soltanto 15, ha ammesso di avere fatto fuoco uccidendo il rapper durante quello che era un tentativo di rapina che avrebbe fatto parte della sua ‘iniziazione’ alla banda. Il giovane, del quale la polizia di Los Angeles non ha reso note le generalità, era già sotto accusa per possesso d’arma da fuoco e rapina a mano armata. Ma ora l’accusa è quella di omicidio.
Al momento è recluso nel penitenziario giovanile e non subirà alcun processo. Essendo reo confesso sconterà la sua pena in una struttura minorile fino al compimento del 25esimo anno di età. Poi, tra quattro anni e due mesi, affronterà il processo come un adulto.
Pop Smoke-Bashar Jackson venne ucciso a colpi di arma da fuoco a Los Angeles il 19 febbraio. Aveva 20 anni. Nato a Brooklyn aveva contribuito in modo decisivo a lanciare il genere drill.
La notte dell’omicidio, la polizia fu allertata da una chiamata d’emergenza dopo che alcuni vicini di casa videro un movimento di giovani con il volto coperto parlando anche di alcuni colpi di pisola. Jackson arrivò in ospedale in fin di vita e pochi minuti dopo il ricovero al Cedars Sinai fu dichiarato morto.
Secondo la ricostruzione di quanto accaduto i quattro rapinatori fecero irruzioni nella casa del rapper per rapina. Volevano rubargli vestiti, soldi e gioielli. In particolare il Rolex di oro e brillanti con cui Pop Smoke spesso compariva sul palco e nei video.
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