Nel corso di una lunga intervista Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, ha parlato di come usi e costumi del nostro paese sano ancora estremamente conservatori, soprattutto quando si tratta di omosessualità
Salendo sul palco dell’Eurovision non è sfuggito un dettaglio estremamente importante che ha visto Marco Mengoni impugnare due bandiere, quella tricolore e quella arcobaleno.
Un dettaglio per altro interpretato male da chi commentava l’evento… “è la bandiera della Pace” ha detto qualcuno. Magari il senso era anche quello visto che Mengoni prima dell’evento aveva apertamente dichiarato che sarebbe andato volentieri a esibirsi in Ucraina. In realtà si trattava della bandiera della consapevolezza LGBTQ.
Maneskin, Victoria contro l’Italia bigotta
Anche in questo senso si contestualizza una lunghissima intervista che la bassista dei Maneskin Victoria De Angelis ha rilasciato al popolarissimo magazine britannico The Big Issue che si occupa di benessere, costume e società. Un’attività editoriale che prosegue da trent’anni con giornali, magazine e rubriche on-line che nel corso degli anni ha avuto un considerevole impatto sulla vita di tutti i giorni, investendo molti soldi in attività no profit.
Victoria, 23 anni, da molto tempo si è dichiarata aperta a qualsiasi esperienza di carattere sessuale, senza etichette di genere. Una posizione che per lei, nata in Città del Vaticano, si scontra con una mentalità ancora estremamente chiusa, per non dire ottusa.
“Giudicata da sempre”
Fin dalle sue prime interviste Victoria aveva ammesso che il suo atteggiamento disinibito era motivo di imbarazzo: “Ricordo quando ho iniziato a uscire con alcune ragazze, le persone che mi fissavano in modo giudicante. Sono cose che possono davvero metterti a disagio, anche se non ho mai vissuto come un grosso problema l’idea che di me si facevano gli altri. Tuttavia mi piacerebbe vivere in un paese dove cose come questa fossero del tutto normali”.
La musicista parla dell’Italia e di un atteggiamento ancora profondamente arretrato: “Il nostro è un paese ancora estremamente conservatore. L’Italia è molto cattolica e molte, molte persone credono ancora, per questo, che sia un peccato essere omosessuali o avere un atteggiamento sessualmente non tradizionale. Ecco perché molti non riescono a superare un atteggiamento giudicante da parte della gente”.
La speranza è nei giovani
Victoria ammette che qualcosa forse sta cambiando: “La speranza è che con le nuove generazioni ci sia una maturazione, che i ragazzi aprano di più le loro menti e, che anche – pur vivendo pienamente la loro religiosità – possano imparare a essere più rispettose e tolleranti nei confronti delle persone che hanno una propria sessualità da esprimere. È un passo che sta iniziando ora in Italia, e penso che ci vorrà ancora tempo”.
Victoria, i Maneskin e il queerbaiting
I Maneskin sono stati al centro anche di alcune critiche, non solo in Italia ma nel Regno Unito. Alcuni giornali li hanno accusati di utilizzare la loro trasgressione come uno strumento di marketing. Al punto da provocare un effetto contrario rispetto ai diritti degli LGBTQ.
Un fenomeno che gli inglesi hanno etichettato come queerbaiting. Victoria su questo è estremamente diretta, senza giri di parole: “Ci occupiamo di libertà. Vorremmo davvero vivere in un mondo più rispettoso, dove tutti possano essere al sicuro e poter essere chi sono, senza dover affrontare razzismo, omofobia, misoginia o violenza di alcun tipo. Vogliamo diffondere il messaggio di credere in te stesso e trovare il coraggio di essere quello che sei. E poi, siamo chiari. Siamo circondati da fottuti idioti che giudicano. E non sanno. Prima o poi la smetteranno di fare i coglioni. No?”
Quanto alle accuse di queerbaiting… “Certe accuse sono estreme. È stupido per le persone queer, che dovrebbero combattere questi stereotipi, etichettarle in modo ancora più feroce solo per creare altre divisioni e più odio. Thomas e David sono etero. Che vuol dire… che non possono divertirsi? Magari truccandosi o indossando i tacchi?”