La canzone che Marco Mengoni porterà all’Eurovision ha un significato molto interessante. Ecco come parla dell’uomo e dell’amore.
Marco Mengoni si esibirà nei prossimi giorno al Festival Eurovision con la canzone “Due Vite“, con cui ha già vinto il Festival di Sanremo 2023. Per l’occasione, Mengoni proporrà una versione del pezzo con un arrangiamento leggermente nuovo, ma il testo sarà identico e cantato totalmente in italiano. Recentemente, Marco è stato ospite di Radio Deejay e ha avuto occasione di parlare proprio del testo della canzone e del suo significato.
Ancora prima dell’uscita della canzone, Marco Mengoni ha dichiarato che “Due Vite” narra della relazione tra la ragione e l’inconscio. Il cantante ha poi confessato di aver dedicato numerose ore ogni settimana all’introspezione, anche grazie all’assistenza di una professionista.
Leggendo il testo, si può capire che “Due vite” narra dell’intreccio di due esistenze viste attraverso la prospettiva della vita quotidiana di una coppia. Nell’intervista con Radio Deejay, Marco Mengoni ha affermato che “Due vite parla delle relazioni, ponendo l’accento sulla connessione più intima, quella con noi stessi. Questa canzone è un viaggio intimo, ma anche un invito per ognuno di noi ad accettare tutto ciò che la vita ci offre. Tutto ciò che viviamo ci serve per crescere, persino i momenti di noia ci insegnano molto e ci fanno progredire.”
Dunque, “Due vite” rappresenta un invito ad affrontare la vita con sincerità, cercando di non avere rimpianti e accettando ciò che si è e si è stati. Soprattutto, implica l’accoglienza degli errori commessi nel corso della nostra esistenza, i quali costituiscono tappe fondamentali del nostro sviluppo.
Un’analisi interessante del testo della canzone è stata fatta da Michele Mezzanotte, uno psicologo che parla spesso dei significati delle canzoni sul suo canale Youtube. Secondo l’esperto di psicologia, “Due Vite” è una canzone che, dal punto di vista immaginale, fa emergere le contraddizioni dell’amore e, più in generale, le contraddizioni della vita.
L’analisi dello psicologo parte già dal titolo, che contiene la parola “Due”. Il numero due, spiega, è fortemente simbolico: rappresenta la pluralità, ma anche e soprattutto la contraddizione. Non a caso, tutto il testo è fatto di immagini contraddittorie: il verso “Siamo soli in tutto l’universo”, ad esempio, mette in relazione il piccolo con il grande. Poco dopo, Mengoni canta “Non conosco il tuo deserto, ma sei dentro il mio cuore”, frase con cui si evoca la sensazione comune di non conoscere qualcosa, ma sentirla comunque parte di sé.
La contraddizione, quindi, è il tema centrale del testo e viene declinata su più livelli. Da una parte ci sono le contraddizioni interiori, dove ci sono due parti di sé che è come se avessero due vite differenti. Dall’altro lato c’è il significato relazionale, ovvero la contraddizione tra noi stessi e la persona che ci sta vicino.
Mezzanotte conclude ragionando sulla frase “Al di là della follia che balla in tutte le cose”. Secondo lo psicologo, è una frase che racchiude il senso stesso della canzone: spesso noi viviamo le contraddizioni come se fossero una follia, invece è la natura tragica dell’uomo (concetto ripreso da Nietzsche). La contraddizione non è un male, è alla base della nostra creatività e, quindi, è una nostra forza.
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