Se c’è un artista che si è messo in luce con la sua canzone all’Eurovision 2023, questo è il finlandese Jere Pöyhönen, nome d’arte Käärijä, diventato immediatamente virale con la sua Cha Cha Cha
Non è un ragazzino, e non si tratta certo del solito fusto vichingo che espone muscoli e pettorali. Käärijä, al secolo Jere Pöyhönen ha 29 anni, suona fin da quando era ragazzino ed è un musicista eclettico.
Qualcuno lo definirebbe anche folle. Perché in una proposta che non ha davvero nulla di tradizionale, Jere Pöyhönen ha saputo miscelare elementi un po’ all’impazzata. Attingendo dal rap, dal punk, dalla house con una capacità di espressione visuale davvero fuori dal comune. Lui si definisce il “wrapper”, una sorta di involtino nel quale si infila un po’ di tutto. Anche cose che non c’entrano niente l’una con l’altra.
Nato a Ruskeasanta nella provincia delle foreste, era un ottimo studente. Ma con una passione decisamente pericolosa: il gioco d’azzardo. Qualcosa che rischiava di diventare una dipendenza.
Käärijä l’ha fatta diventare un lavoro… Un po’ per evitare conseguenze più gravi e un po’ per sfida, accettò il consiglio di chi gli disse di sfogare le sue debolezze scrivendo. E per lui, che suonava discretamente la batteria, il gioco diventò una sorta di espressione artistica. Il suo stesso nome Käärijä significa ‘spin’ rotolare, il movimento di dadi, roulette ma anche fiches.
Probabilmente anche per questo Jere è arrivato al successo decisamente molto tardi. La sua prima pubblicazione risale solo al 2017 quando pubblica i suoi primi due singoli, accolti molto positivamente dal pubblico. A quel punto arrivano i soldi per un nuovo disco. Che Käärijä pubblica in pochissimo tempo con una proposta musicale veramente atipica, Peliä.
Un album prodotto dalla Monsp Records nel quale il rapper shakera un po’ di tutto. Ritmi tribali, techno, dance tradizionale e chitarre a tutto volume. Perché tra le sue passioni musicali ci sono i durissimi Rammstein, band tedesca della quale porta il logo sul petto, Marilyn Manson e Nine Inch Nails. Che non sono esattamente produzioni da rapper. Anche i suoi testi si estendono. Jere comincia a parlare anche di ambiente, natura e di vita.
“Probabilmente perché sono stato vicinissimo alla morte – spiega – sono un miracolato. Quando ancora non sapevo che cosa avrei fatto, la vita ha deciso per me. Per molto tempo ho sofferto di colite ulcerosa. Nel 2014 le cose sono precipitate: ho rischiato la vita perché l’infezione rischiava di estendersi dal colon al pancreas, al fegato. Mi hanno tagliato una gran parte di intestino: per mesi non sono stato padrone del mio corpo, era umiliante anche andare in bagno. Ma mi hanno salvato e da quel momento ho deciso che avrei fatto musica”.
La svolta arriva con la vittoria delle selezioni finlandesi, dominata con una canzone folle, che a Liverpool piace a tutti. Cha Cha Cha è diventata immediatamente una delle favorite alla vittoria e già dopo le prove il pubblico la conosceva a memoria.
Käärijä sul palco porta uno spettacolo davvero stralunato. La canzone sembra uscita da un album dei Prodigy. È un brano techno-trance durissimo sul quale i versi in lingua finlandese diventano davvero incomprensibili. Käärijä lo spiega così: “In Finlandia siamo esperti di festa, e quando si fa festa la si fa sul serio. Da noi non ci sono distinzioni: ci piace la musica classica, il metal, il pop. Siamo un paese nel quale gli estremi si toccano. La canzone è un rito catartico che vuole liberare le persone dalla paura. Abbiamo voluto rappresentare la paura della guerra…”
Il testo della canzone parla di una festa ad altissimo tasso alcolico, un cha cha cha a base di pinacolada, champagne e superalcolici. Gli inglesi la adorano. Vediamo se piacerà anche agli italiani.
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