Ci sono nuovi sviluppi su quello che è accaduto sul palco del Festival di Sanremo durante l’esibizione di Blanco. La Procura è arrivata ad una decisione.
Davanti lo sbigottimento del pubblico a casa e quello presente nel teatro Ariston, Blanco nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, cantando il suo brano L’Isola delle Rose, ha iniziato a prendere a calci la scenografia composta appunto dalle rose, allestita intorno a lui. Una scena che arrivata nella prima serata del Festival (di cose ne dovevano succedere ancora tante, come il bacio tra Fedez e Rosa Chemical) ha lasciato una scia di polemiche, oltre a scatenare i fischi di tutti gli spettatori in sala.
Blanco ha letteralmente distrutto la scenografia, infierendo nervosamente contro i fiori, cospargendoli per tutto il palcoscenico. I social sono impazziti e i più creativi non hanno perso tempo a creare i meme che hanno accompagnato la kermesse musicale per tutto il periodo che è andata in onda. Hanno spiccato le divisioni degli utenti del web, tra chi ha difeso il 20enne e chi gli ha puntato il dito contro. Ma forse più di tutti ha fatto parlare la decisione della Procura di Imperia di aprire un fascicolo a suo carico, dopo l’esposto presentato da Codacons.
Come è andata a finire con l’indagine su Blanco per la distruzione dei fiori del Festival di Sanremo
Sono ormai finiti nel dimenticatoio i vari commenti che a febbraio primeggiavano tra i social per il caso Blanco: “Chi sbaglia, paga”,scriveva qualcuno, “Indagarlo è eccessivo” replicava qualcun altro. “Questa è follia, con tutti i problemi del Paese”, erano i commenti dei più scettici. Neanche le scuse del cantante, arrivate subito dopo sul suo profilo Instagram, erano riuscite a placare gli animi: “Chiedo scusa alla città dei fiori.”
Dopo tre mesi si scopre che fine ha fatto l’indagine della Procura di Imperia nei confronti di Blanco, accusato di danneggiamento, dopo aver mandato all’aria tutta la scenografia allestita per lui sul palco dell’Ariston. In quel frangente l’artista spiegò di averlo fatto perché non funzionavano le cuffie: “Non sentivo in cuffia, non potevo cantare. Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo”, aveva commentato a caldo.
Ebbene la Procura di Imperia ha depositato la richiesta di archiviazione. “C’è stata una risposta della Rai, Amadeus è stato ascoltato dalla Digos di Milano e sulla base delle giustificazioni fornite, riteniamo che il fatto si possa archiviare“. Questa la dichiarazioni del procuratore di Imperia Alberto Lari. Finisce l’incubo per Blanco che sicuramente non dimenticherà facilmente. Il ragazzo più volte ha espresso la sua sofferenza per tutto questo polverone. Anche sua madre Paola Lazzari, pur ammettendo le sue colpe, alla fine tempo fa lo aveva difeso a La Vita in diretta: “E’ sempre un ragazzo di 20 anni che, come tutti, ha le sue pecche ma arrivare a questo vuol dire distruggere una persona psicologicamente.”