Donatella Rettore ha rilasciato un’interessante intervista a Repubblica a cui ha raccontato alcuni retroscena del suo privato e della carriera.
Artista eclettica, dalla carriera variegata Donatella Rettore ha conseguito da qualche giorno la laurea in management delle risorse artistiche allo Iulm di Milano: un traguardo di cui è molto fiera. La cantante ha cavalcato l’onda del successo in un momento storico non facile per le donne, le sue canzoni così come la sua immagine sono state spesso considerate fuori luogo e inadeguate, ma questo non le ha impedito d’affermarsi nel mondo della musica.
Il pubblico ha compreso alcune sue diversità, espressioni a volte di una contestazione non scontata: “Era ingessata, retrograda, divisa in conventicole, un Paese dove le donne non venivano considerate. Ma tuttora io sono sempre e solo una cantante, non anche un’autrice di testi, tantomeno una cantautrice. Aver giocato con la mia immagine e la musica ha impedito a molti di capire il senso delle cose che dicevo..”
La cantante ha poi spiegato che Kobra, tra le canzoni che le ha portato il successo, non esprimeva nessun doppio senso: “Non è nemmeno un doppio senso: il senso è unico e chiarissimo. Siamo sempre allo svegliare il Paese. E lo svegliai, con l’idea che fosse una donna a pensare al sesso, e in quel modo. Esposti giudiziari, lamentele di genitori, il sequestro del disco, e infine la censura. Assurda: tagliò solo le parole “quando amo”. Insomma, sesso e amore come cose diverse.
Donatella Rettore: “I ritocchini? Non ne ho mai fatti!”
La cantante ha difeso molti dei suoi testi, tra cui Splendido Splendente canzone ispirata ai ritocchi estetici di Marilyn Monroe. Rettore ha ammesso di non aver mai fatto ritocchi, ma riconosce il diritto legittimo d’ognuno di poter modificare la propria immagine come vuole: “Mi venne leggendo che anche Marilyn Monroe si era fatta rifare il mento. E infatti è una presa in giro della mania dei ritocchini. Io non ne ho mai fatti. Ero stata tentata, proprio al mento, ma non sarei più stata io.”
Ha poi concluso: “Ma parlavo anche di identità non binaria, “uomo o donna senza età, senza sesso crescerà”. Già allora ero a favore di tutti gli interventi per modificare l’immagine che si ha di sé, non per compiacere gli altri. Ed ero a favore delle battaglie per i diritti sociali, da Donatella ero già passata a Rettore, ero androgina.”