Episodio drammatico nell’aula di New York dove Ed Sheeran doveva rispondere dell’accusa di plagio
Tutta l’attenzione di oggi a New York era ovviamente per l’arrivo di Ed Sheeran, chiamato a testimoniare nell’ambito della causa per un’accusa di plagio della quale riferiamo qui.
Una udienza già ricca di motivi di interesse e di curiosità nella quale il cantante inglese ha spiegato perché la sua Thinking of you non è stata copiata da Let’s Get it On di Marvin Gaye, e come in realtà il suo brano sia stato composto e arrangiato.
Ed Sheeran, malore durante l’udienza
L’udienza, tuttavia, si è interrotta in modo drammatico quando Kathryn Townsend Griffin, figlia del cantautore Ed Townsend, si è improvvisamente accasciata all’interno dell’aula durante una testimonianza causando momenti davvero drammatici all’interno dell’aula del Palazzo di giustizia federale di Manhattan.
Kathryn Townsend Griffin stava rispondendo alle domande degli avvocati di Ed Sheeran in quello che la legge americana definisce il controinterrogatorio.
La sua testimonianza arrivava subito dopo quella di un perito, un musicologo che aveva dichiarato che le due canzoni erano diverse e che non si poteva parlare non solo di plagio ma nemmeno di sostanziale somiglianza.
Momenti drammatici
Secondo i testimoni all’interno dell’aula a un certo punto gli occhi della donna si sono chiusi e le sue gambe hanno ceduto. I primi ad andarle in aiuto sono stati proprio i legali di Sheeran che le hanno sollevato le gambe chiamando l’intervento dei medici. Il personale di emergenza l’ha rianimata e accompagnata fuori dal tribunale in barella.
Complessivamente, l’udienza è stata sospesa per circa 15 minuti prima che la testimonianza riprendesse.
Al termine del procedimento il giudice, molto preoccupato, ha chiesto informazioni sullo stato di salute di Kathryn Townsend Griffin. I suoi legali gli hanno risposto che era in ospedale per accertamenti.
L’intelligenza artificiale fa ridere
Molto bizzarra invece l’esecuzione di un musicologo, Alexander Stewart, consulente di parte degli eredi dell’autore, che ha eseguito una versione di Let’s Get it On prodotta da una intelligenza artificiale. Il pubblico, di fronte alla voce gracchiante che cantava testi pieni di allusioni sessuali, si è messo a sghignazzare. Così come la giuria. Anche Ed Sheeran non è riuscito a trattenere un sorriso.
Altri esperti di musica convocati come consulenti indipendenti, hanno invece affermato che solo tre dei quattro accordi sono esattamente gli stessi. Ma che questi accordi sono stati usati centinaia di volte in molte canzoni pop con linee melodiche, ritmi e testi molto diversi.