Ancora un lutto per la musica internazionale, il figlio di una grande leggenda muore dopo una lunga battaglia con il cancro
Parlava spesso di suo padre, che ricordava a malapena e che di fatto non ha mai conosciuto… “Avevo tre anni e i ricordi sono pochi spesso influenzati dalle persone che mi hanno parlato di lui. Ma tutto nella mia voce e nella mia chitarra parla di lui…”.
Otis Redding III, il figlio e omonimo del del leggendario cantante soul degli anni ’60, è morto dopo una lunga battaglia contro il cancro a 59 anni. La notizia è stata ufficializzata alla sua famiglia.
Muore il figlio di Otis Redding
“Che vuol dire figlio d’arte? Mi accontenterei di essere una parte infinitesimale di quello che mio padre ha rappresentato per milioni di fan e per decine di artisti che ha influenzato e che oggi suonano la sua musica. La suonano in tanti. Credo di averne diritto anche io. Forse più di altri”.
Otis III rifiutava il concetto di essere il figlio di una leggenda immortale. La mancanza di suo padre si avverte in quasi tutte le canzoni che ha scritto e in molte delle sue interviste. Otis Redding Senior morì con diversi membri della band in un tragico incidente aereo il 10 dicembre 1967. Il figlio aveva solo tre anni, suo fratello Dexter era poco più grandi di lui. Insieme formarono la funk The Reddings, che ha registrato sei ottimi album funky negli anni ‘80.
Obbligato a cantare le canzoni del padre
Chiusa questa esperienza Otis III ha continuato a suonare la musica sua e di suo padre portando avanti la fondazione di famiglia con base a Macon, la loro città di origine. In realtà Otis III iniziò a cantare le canzoni di suo padre molto tardi, e molti anni dopo avere chiuso la sua esperienza con la sua prima band. “Nessuno vuole sentirmi cantare” diceva… Perché in realtà lui si era imposto come splendido chitarrista.
Fu Eddie Floyd il primo a portarlo sul palco a cantare (Sittin’ On) the Dock of the Bay e altri classici. Tra le numerose attività benefiche della famiglia anche numerosi camp estivi nei quali teneva lezioni di chitarra insegnando le chiavi del soul e del blues.
Migliaia i pasti che venivano finanziati dai suoi concerti e dalla vendita delle royalties dei brani del padre che la loro fondazione ha fornito a poveri e senzatetto con il progetto Meals on Wheels che equipaggiava vecchi furgoni con piccole cucine per distribuire cibo nei quartieri disagiati.