Uno dei musicisti classici più eclettici e versatili, capace di scrivere per il cinema ma anche straordinari brani pop, Ryuichi Sakamoto si è spento a 71 anni
Un autentico fuoriclasse, capace di scrivere in quantità industriale e in modo frentico qualsiasi cosa e per chiunque. Popstar, documentari o musiche sperimentali. In grado di confrontarsi a pari livello con mostri sacri come Mick Jager, David Bowie, Iggy Pop divertendosi a creare capolavori pop perfetti e atipici.
Ryuichi Sakamoto è scomparso a 71 anni dopo una lunga lotta contro il cancro. Era malato dal 2014 e per ben due volte aveva dovuto affrontare una ricaduta sottoponendosi a terapie lunghe e invalidanti che non gli avevano mai impedito di comporre.
Ryuichi Sakamoto, il destino di un genio
Stando alle notizie diffuse dall’ufficio stampa della sua società editrice, Sakamoto si è spento circondato dagli affetti più cari martedì. Ma la famiglia ha chiesto di diffondere la notizia della sua scomparsa solo a esequie avvenute. Il musicista giapponese era uno dei musicisti più famosi e apprezzati del mondo soprattutto per la sua attività artistica, straordinariamente eclettica che lo ha portato ad attraversare con successo musica classica, da camera, lirica, sperimentazioni elettroniche e pop.
Anche se i suoi capolavori più amati appartengono al cinema. Sua la colonna sonora del film Oscar di Bernardo Bertolucci L’Ultimo Imperatore, così come quelle di The Revenant – primo oscar da protagonista per Leonardo DiCaprio – e de Il piccolo Buddha.
Sempre di Sakamoto anche il tema, famoso in tutto il mondo, di Merry Christmas Mr. Lawrence, film di guerra ispirato a fatti realmente accaduti della II Guerra Mondiale che ebbe protagonista David Bowie, del quale Sakamoto divenne grande amico e con cui collaborò a lungo.
La malattia
La malattia è insorta una prima volta nel 2012, ma le prime cure sembravano avere avuto successo. Nel 2014 una prima ricaduta con una massa maligna alla gola che lo costrinse a prendersi una lunga pausa dall’attività artistica: “Il periodo più duro e fisicamente doloroso della mia vita” aveva detto Sakamoto in una delle sue rare interviste in cui parlava della malattia.
Una seconda ricaduta nel 2021, una nuova massa all’intestino: “Imparerò a convivere con il cancro fino ai miei ultimi giorni – disse in quell’occasione – ma la malattia non mi impedirà di fare musica”.
Un genio assoluto
Sakamoto si era laureato alla Tokyo University of the Arts in musica. Ma la sua grande passione era l’elettronica. Iniziò a collaborare con i colossi dell’industria giapponese elaborando personalmente i primi sintetizzatori formando con Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi la Yellow Magic Orchestra con la quale ottenne il suo primo grande successo arrivando fino al vertice delle classifiche pop.
Persino Michael Jackson fece una cover della loro canzone Behind the Mask per includerla in Thriller. Ma Sakamoto non diede mai il permesso alla sua pubblicazione. Concedendolo invece a musicisti che sentiva più vicini: come Iggy Pop, grande amico di Bowie, a sua volta conquistato dal genio del musicista giapponese, David Byrne dei Talking Heads, Laurie Anderson, David Sylvian dei Japan e molti altri. Forbidden Colours, il tema principale di Merry Christmas, Mr Lawrence è considerata una delle opere più note tratte da una colonna sonora.
Le colonne sonore, gli esperimenti
Ha inciso per i film di Martin Scorsese, Brian De Palma ma anche per serie televisive di grande popolarità come Black Mirror e uno dei temi principali dell’inaugurazione dei giochi olimpici di Barcellona 1992.
Appassionato di multimedialità era solito chiamare per lunghe telefonate un altro dei suoi grandi amici, Peter Gabriel, per parlare di realizzazioni video-musicali realizzando una dele prime opere multisensoriali, Life, in collaborazione con l’artista Shiro Takatani e con il contributo di Bertolucci.
Nel 2007, ha avviato l’ambizioso progetto Schola, curando 17 compilation di musica globale che spazia da compositori come Ravel e Beethoven fino al pop giapponese. Oggi Schola è materiale di studio per decine di migliaia di studenti giapponesi.
Le passioni e l’impegno
Schivo, introverso, non amava essere riconosciuto, intervistato, fotografato. Raramente si mostrava in pubblico. Ancora più raramente accettava di essere filmato: ma fece un’eccezione, quando nel video di Rain, uno dei classici di Madonna, compare con un cameo nei panni del regista del video della canzone.
Grande attivista nel campo della preservazione dell’ambiente, Sakamoto aveva aspramente criticato il suo governo per la propria politica in ambito energetico. Si era schierato contro la strage perpetrata dalle baleniere nipponiche e contro la produzione nucleare di elettricità, molto prima di Fukushima.
Sakamoto era sposato con la musicista pop giapponese Akiko Yano che lo aveva affiancato in tour con la Yellow Magic Orchestra dalla quale ha avuto una figlia Miu, che oggi è un’apprezzatissima stella del pop in Giappone.