Ancora molto richiesto su Netflix il documentario dedicata alla vita e al successo degli Wham!, band che ha influenzato il mondo del pop come poche altre
Una carriera travolgente che in pochi anni ha imposto un nuovo modo di fare musica e di creare grandi successi pop. È quella degli Wham! che ormai da alcuni mesi sono in programmazione su Netflix con un documentario che sta andando decisamente molto bene.
Un successo che, anche in considerazione dell’anniversario della morte di George Michael, sta prolungandosi anche nel 2024 scatenando una onda lunga sui social dove si sono moltiplicate le clip, sottolineate anche da numerose interviste di Andrew Ridgeley.
Il docufilm resta dunque in programmazione anche in Italia e si conferma particolarmente interessante non solo perché propone un gran numero di interviste e di documentazioni video inedite, ma anche perché si tratta del primo film che torna in modo estremamente dettagliato su quella che è stata la genesi di uno dei gruppi più straordinari della fine del millennio sotto l’aspetto della produzione, del sound, del look e della cultura visual che è stata assolutamente rivoluzionaria per gli anni ’80.
Gli Wham!, poi, hanno avuto il grande merito di imporre all’attenzione del grande pubblico e delle classifiche George Michael che inizialmente si è messo in luce sicuramente per il suo fascino e le grandi qualità vocali, per poi mettere in luce anche le sue doti di autore. In particolare dopo la pubblicazione di Careless Whispers.
Il film realizzato da Netflix è costantemente promosso un nuovo trailer estremamente bello nel quale la carriera di George Michael ed Andrew Ridgeley vengono ripercorse dagli esordi, tra il 1979 e il 1980, con la realizzazione dei primi singoli, il grande successo e l’ultimo show prima dello scioglimento, nel vecchio stadio di Wembley.
Si è scritto molto di questa ‘strana coppia’. Da una parte Andrew, pigro, indolente, rissoso, affascinato più dalle belle donne e dalle macchine sportive – con cui corre tutt’ora – che dal business che si trovò ad affrontare quasi malvolentieri proprio per compiacere l’amico George. Il quale impiega molti anni prima di fare outing liberamente diventando uno dei primi simboli della comunità LGBTQ+ non senza qualche traumatica vicissitudine personale.
Il tutto in soli cinque anni: primo singolo nel 1981, scioglimento nel 1986 con due album in studio – Fantastic del 1983 e Make It Big del 1984 – oltre a un terzo album finale intitolato Music from the Edge of Heaven uscito solo in Nord America e Giappone e parzialmente rievocato dal successivo The Final, edito anche in Europa.
Nel corso del documentario interviste di repertorio ma inedite di George e nuove dichiarazioni di Andrew fanno luce sul periodo di produzione e successo e sulle difficoltà dettate dallo scioglimento. Ampio spazio anche alla drammatica morte di George Michael, avvenuta il giorno di Natale del 2016 a causa di un attacco cardiaco.
Poche settimane fa, proprio in occasione dell’annuncio di questo documentario, Andrew Ridgeley ha ufficializzato anche la pubblicazione di un album postumo che festeggia i 40 anni di attività della band.
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