Nuova polemica tra Siae e Fedez, che da gennaio ha deciso di passare a Soundreef per la gestione dei suoi diritti d’autore. Il rapper lancia l’affondo nel corso di un’intervista concessa a ‘La Repubblica’ a proposito del tour con J-Ax, ma il presidente della Società Autori e Editori Filippo Sugar risponde sulle stesse colonne.
Fedez attacca, Filippo Sugar risponde. Dalle colonne dell’edizione odierna de ‘La Repubblica’ emergono i dettagli di una nuova polemica tra il cantante e la Siae, accusata di riscuotere soldi per nove date su venti del tour con J-Ax nonostante a gennaio lui abbia lasciato la Società Autori ed Editori affidando la gestione dei suoi diritti d’autore a Soundreef.
Queste le parole pronunciate da Fedez nel corso di un’intervista a ‘La Repubblica’: “Dopo le prime tre date, per cui ho dato in licenza i miei diritti attraverso Soundreef, Siae e Assomusica hanno scritto agli organizzatori che se avessero versato le royalties a Soundreef avrebbero dovuto pagare due volte. Alla faccia della direttiva europea che chiedeva di liberalizzare il settore. E della trasparenza che Siae tanto sbandiera. Incassare direttamente i diritti? È quello che ho fatto per i concerti successivi, firmando le licenze direttamente con gli organizzatori. Siae ha comunque riscosso i soldi per nove date su venti. Dividere le parti dei vari autori è difficile? Che problema c’è? È un argomento del tutto pretestuoso. Cosa li autorizza a incassare i soldi di autori per cui non hanno il mandato? Nel mio caso semmai dovrebbe essere Soundreef a girare loro la quota di competenza, visto che sono io l’autore principale delle canzoni. (…) Il mio avvocato chiederà al giudice un decreto ingiuntivo sulle quote di cui Siae si è appropriata indebitamente. (…) Siae mi girerà i soldi? Sì certo, fra due anni. Nel frattempo da Soundreef incasso in meno di due mesi. Con report dettagliati entro 48 ore di tutti i miei pezzi che passano in radio. Ma dei soldi dei diritti in sé non mi frega niente, vivo bene lo stesso. Il punto è che Siae, mentre sostiene di fare tutto nell’interesse degli artisti, si comporta da padre padrone per difendere il suo monopolio. Impedendo a Soundreef di dimostrare che può operare bene. (…) La concorrenza fa bene a tutti, musicisti e utilizzatori. (…) Gli addetti ai lavori della discografia pensano che gli artisti siano degli ignoranti, forse qualche tempo fa era così. Io però non delego a nessuno la gestione dei miei affari. Non hanno capito con chi hanno a che fare”.
Filippo Sugar, sempre attraverso le pagine de ‘La Repubblica’, ha replicato: “Fedez è molto simpatico. Se ci facesse causa, la farebbe a se stesso, perché la sua casa editrice e gli autori con cui scrive sono in Siae. La possibilità per gli autori di riscuotere direttamente i diritti delle opere è garantita dalla legge. Però un’opera non è di un solo autore: i brani di Fedez possono averne fino a dieci diversi e se qualcuno li deposita alla Siae io devo controllare per tutti. Poi, se c’è una quota che appartiene a Fedez, certamente la verso anche a lui. È come in un condominio: c’è una sola impresa che lava i pianerottoli, non è che io posso farne venire un’altra solo per il mio. La concorrenza non può essere all’interno di un solo Paese, ma tra le società simili dei vari Paesi. La competizione si esercita tra gli artisti: la Siae è una società senza scopo di lucro che ne tutela i diritti, ponendoli tutti sullo stesso piano, a prescindere da quanto siano importanti o famosi. La direttiva Barnier? La direttiva europea è di armonizzazione tra i vari Paesi Ue, non di liberalizzazione”.
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