Durante il concerto tenuto al PalaLottomatica di Roma sabato 18 marzo assieme a J-Ax, Fedez ha dedicato un messaggio a Marracash e Guè Pequeno, coi quali continua lo scontro verbale a distanza. Il cantante e giudice di X Factor ha dichiarato in un siparietto concordato con l’attore Claudio Colica: “Io sono Pinocchio e ho fatto la pubblicità delle Giravolte, ma i due campioni hanno fatto la pubblicità dei Pokemon. Ricordatevelo!”.
Nuova puntata della telenovela sulla polemica a distanza tra Fedez (e J-Ax) e Marracash e Guè Pequeno: il cantante e giudice di X Factor, nel corso del concerto tenuto al Pala Lottomatica di Roma sabato 18 marzo, ha dedicato un messaggio al duo rap rivale in un siparietto concordato con l’attore Claudio Colica, salito sul palco per interpretare l’hater di J-Ax e Fedez.
Dopo le (finte) invettive dell’attore, che ha citato Gué e Marracash come “veri rapper che fanno musica vera”, Fedez ha replicato: “Io non mi sono mai professato come un rapper rivoluzionario, contro il sistema. Io ho 27 anni e ho sempre fatto quello che volevo senza badare alle conseguenze. La prima volta che è stato detto ‘rapper’ in Parlamento in Italia è stata perché hanno fatto un’interrogazione parlamentare per denunciarmi per vilipendio. Mi hanno fatto 3 interrogazioni parlamentari per le canzoni che ho scritto, ho un fascicolo alto così di querele. Gasparri mi ha chiesto mezzo milione di euro. Quindi chiedo a voi: ok, io sarò un venduto, ma gli altri miei colleghi che mi rompono i cogl…i di cosa ca..o parlano se non di f..a e di quanti ca..o di soldi hanno? Vero, ci siamo venduti al sistema, faccio la pubblicità della Giravolte, ma sapete perché ragazzi? Perché sono figlio di una disoccupata e di un magazziniere che tuttora guadagna 1300 euro al mese, quindi so che ca..o è la miseria e se mi pagano per fare qualcosa onestamente, so il valore dei soldi. Quando troverete degli artisti che millantano di aver rifiutato dei soldi dalla televisione, sono tutte putt….e. E se fosse vero, sputano in faccia alla miseria, perché se devi andare in tv a parlare di musica e fare qualcosa di onesto non c’è niente, niente di male. La verità è che la controparte è uguale a me. Io sono Pinocchio e ho fatto la pubblicità delle Giravolte, ma i due campioni hanno fatto la pubblicità dei Pokemon, ricordatevelo”.
Alle parole di Fedez hanno fatto poi seguito quelle di J-Ax: “Io sono passato attraverso il bullismo nei giardini della mia scuola negli anni Ottanta; negli anni Novanta ho iniziato a fare rap in un Paese che di rap non ne voleva proprio sapere. La gente ti guardava strano e ti tiravano le cose sul palco quando provavi a fare rap. Nel Duemila, quando è esplosa la seconda ondata del rap, a me hanno detto tutti ‘Sei finito’, e me lo hanno detto quelli che sono nati hipster. E sono sopravvissuto anche a loro. Io non so se mi sono venduto al sistema, sicuramente io il sistema l’ho fott..o e ho fatto del sistema la mia b.tch. Noi non siamo quelli che dicono di fare il rap, noi arriviamo dal rap e abbiamo utilizzato il rap per fare, oggi, la nostra derivazione di musica che non ci interessa venga chiamata rap e non rappresenta un movimento. Però c’è un motivo, penso, per il quale quando si parla di rap a tanti italiani viene in mente il mio nome: perché il rap è nato per dare un futuro a chi era stato dimenticato in un ghetto e io qui, in ‘sto ca..o di Paese sono tra i primi ad averlo fatto. Per questo, anche da quando non faccio più il rap, nella testa di tutta questa gente io rimango il rap più rap di tutti“.
Photo credits: Twitter
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