Abbiamo contattato telefonicamente Amara e Paolo Vallesi, che in occasione della serata finale del Festival di Sanremo 2017 hanno presentato fuori gara sul palco dell’Ariston la canzone “Pace”. Il brano è inserito nei loro album di recente pubblicazione, intitolati rispettivamente “Pace” (Amara) e “Un filo senza fine” (Paolo Vallesi).
Amara e Paolo Vallesi, reduci dall’esperienza come ospiti fuori gara nella serata finale del Festival di Sanremo 2017 con la loro canzone Pace e dalla pubblicazione degli album Pace (Amara, uscito il 12 febbraio 2017) e Un filo senza fine (Vallesi, uscito lo scorso 11 febbraio), sono i protagonisti della nostra intervista doppia. Li abbiamo contattati telefonicamente…
Partiamo dall’esibizione a Sanremo. Quali emozioni avete provato nel risalire sul palco dell’Ariston e, soprattutto, nel farlo da ospiti con una canzone con un tema così importante come “Pace”?
AMARA: “Tornare a Sanremo è stato bellissimo perché per me il Festival ha rappresentato un vero inizio. Tornarci nel giro di breve tempo, nella duplice veste di autrice (per Che sia benedetta di Fiorella Mannoia, n.d.r.) e ospite, è stata un’esperienza per me tutta nuova e assolutamente bella. Ho continuato sulla strada del mio essere, portando un significato forte in cui credo. Tornare a Sanremo con due canzoni come Pace e Che sia benedetta, beh… Sembra quasi un qualcosa scritto da mano non umana. Mi piace, a volte, pensare di essere un canale di messaggi esistenziali”.
VALLESI: “Partecipare a Sanremo senza l’assillo della gara, con più esperienza alle spalle ed in duetto con Amara ha reso l’esperienza molto bella, carica a livello di adrenalina ma non terrorizzante come lo erano state le mie precedenti. All’epoca ricordo che mi sarei tagliato un dito piuttosto che salire sul palco! (ride, n.d.r.) Quest’anno tutto è andato in maniera fluida e lineare, con Amara ci siamo spalleggiati a vicenda e abbiamo fatto una buona esibizione”.
Parlando dell’eliminazione di “Pace”, la chiamata di Carlo Conti per fare da ospiti l’avete vissuta come una sorta di rivincita o ricompensa o più semplicemente l’avete intesa come una sua volontà di dar spazio al messaggio importante della canzone a prescindere dalla gara?
AMARA: “Ogni cosa ha il senso che ognuno gli dà. Io non ho vissuto la chiamata di Carlo Conti come una consolazione, io ho capito che lui credeva fortemente nel messaggio di Pace e che attraverso lei voleva accendere una piccola candela in quello spazio. Sono felice che abbia scelto quel messaggio perché quella era la nostra intenzione”.
VALLESI: “In ogni suo festival, Conti ha dato spazio sul palco dell’Ariston ad alcune canzoni che, seppur con una tematica importante, per vari motivi non erano riuscite ad entrare in gara. Lui ha preso questa decisione anche per Pace perché reputava importante il nostro messaggio; è stato un gesto molto carino e noi lo ringraziamo per questo”.
Amara, si è molto discusso sui motivi dell’eliminazione di “Pace” dal roster di Sanremo 2017. Una delle ipotesi è che abbia pesato la presenza in gara di “Che sia benedetta” scritta da te e cantata da Fiorella Mannoia. Pensi sia una ricostruzione verosimile?
AMARA: “Rispetto il pensiero di tutti, è giusto che ognuno abbia il suo punto di vista. Io personalmente non la vivo così. Le canzoni sono tutte unicità che si raccontano in maniera diversa e pertanto non credo che un pezzo abbia escluso l’altro o che uno abbia sfavorito l’altro. C’è una mole di lavoro importante e non so con quale criterio siano state scelte le canzoni in gara. Doveva andare così, non me lo pongo neanche come pensiero. Non sono abituata a vedere il marcio delle cose, ma cerco sempre una spiegazione”.
Paolo, che idea ti sei fatto tu dell’esclusione di “Pace”?
VALLESI: “Il cast dei cantanti in gara a Sanremo è una specie di torta in cui si cercano di mescolare diversi ingredienti, dalla popolarità televisiva alla vendita dei dischi passando per i social. Nella composizione 2017, all’ultimo momento, noi non siamo rientrati. Dico all’ultimo momento perché fino a poco prima c’eravamo. Non c’è, però, alcun problema. Tra il partecipare alla gara con un canzone che magari sarebbe potuta non piacere e l’andare all’Ariston con la visibilità di cui ha goduto Pace, beh… La seconda strada ci sta ripagando. La canzone sta piacendo molto”.
Amara, come giudichi il percorso a Sanremo di “Che sia benedetta”?
AMARA: “Personalmente, ho vissuto bene il percorso della canzone all’Ariston, per me è stata una grandissima cosa. Quella di Fiorella Mannoia non è stata una partecipazione, ma un insegnamento per tutti di umiltà e volontà. Sanremo non è solo ‘riesumazione’ di artisti, ma anche lo spazio per condividere con verità messaggi importanti”.
Paolo, un tuo giudizio sul festival di quest’anno?
VALLESI: “Mi è sembrato un Festival in linea con le ultime edizioni di Carlo Conti; è stato un grande successo di pubblico. Alcune canzoni mi sono piaciute, altre un po’ meno. Sicuramente, alcune belle cose nobiliteranno questa edizione. La cosa più bella del Festival, a mio avviso, è stata proprio la canzone Che sia benedetta. Avevo già avuto modo di ascoltare il brano e l’ho subito trovato meraviglioso; poi, Fiorella Mannoia ha dato alla canzone quel tocco in più che solo lei è in grado di dare. Poco importa che non abbia vinto, tra qualche anno credo ci si ricorderà più di Che sia benedetta che di Occidentali’s Karma che, comunque, resta una bellissima canzone. Gabbani è riuscito a trovare una canzone orecchiabile ma per niente stupida. Sono d’accordo col podio, poi magari personalmente avrei cambiato l’ordine. Gabbani, Mannoia e Meta, ad ogni modo, credo siano stati una spanna sopra gli altri”.
Torniamo a parlare di voi due. Come è nata la vostra collaborazione?
AMARA: “Con Paolo ci siamo incontrati in una manifestazione di beneficenza a Prato e lo abbiamo fatto prima come persone e poi come artisti. C’è una stima reciproca, anche lui nel corso della sua carriera ha lanciato messaggi importanti con canzoni come La forza della vita e Le persone inutili. Così si è deciso di fare questa canzone insieme.”
VALLESI: “Io avevo ascoltata Amara da telespettatore al Festival di Sanremo ed ero rimasto ipnotizzato dalla sua canzone Credo. Quando ci siamo conosciuti, ci siamo scambiati la stima ed è nata una bellissima amicizia. Lei vive di musica e ama parlare di musica e di tematiche importanti. La collaborazione è nata in maniera molto naturale, senza immaginare che sarebbe culminata poi con una canzone da portare a Sanremo”.
La canzone “Pace” è contenuta in entrambi i vostri album. Parlateci di “Pace” e “Un filo senza fine”, che, tra l’altro, condividono la particolarità di presentare entrambi al loro interno una cover di una canzone di Ivano Fossati (“C’è tempo” nel disco di Amara e “Una notte in Italia” in quello di Paolo Vallesi)…
AMARA: “Pace racchiude il senso della esistenza in sé, ogni sua canzone è legata all’altra e tutte esprimono il concetto di gratitudine al grande miracolo che è la vita. Fossati per me è stato un grande maestro e la canzone C’è tempo è stata molto importante. Lui insegna l’uso e l’espressione dei sentimenti e dei concetti in cui si crede ed insegna anche che scrivere una canzone è una grande responsabilità, perché scrivere qualcosa in cui credi fortemente poi influenza le persone”.
VALLESI: “Il brano Una notte in Italia di Fossati io l’ho sempre adorato, fin da ragazzo, ed in questo album ho avuto la possibilità di proporlo in una mia versione con l’orchestra. Il nuovo disco è molto particolare perché spazia dall’orchestra sinfonica, che ho utilizzato anche per riarrangiare alcuni miei pezzi ‘storici’ come La forza della vita, Le persone inutili e Grande, fino alla musica elettronica; per questo motivo, è difficile catalogare il mio album. Il titolo, però, rende bene l’idea del mio rapporto con la musica, che si trasforma sempre e che spero non abbia mai fine. L’album è entrato in classifica questa settimana e per me è una gioia”.
Concludiamo parlando dei vostri progetti futuri, immediati e non. Vedete all’orizzonte un nuovo Sanremo?
AMARA: “Se avessi un bel messaggio e una bella canzone, tornerei assolutamente a propormi per il Festival. Io racconto la mia vita in musica e lo faccio sia da autrice che da cantautrice. Non riesco a prendere le distanze da un percorso o un altro. Ogni canzone nasce con il suo destino. Ci sono quelle che racconto io e quelle che vogliono essere raccontate da altri. Io scrivo, sono un canale. Per me è bello condividere; è la bellezza di dare un brano e capire che quel cantante fa suo quel concetto e lo racconta come lo racconteresti tu”.
VALLESI: “Direi che è prematuro parlare già di Sanremo 2018. Ora, con Amara, pensiamo di fare alcuni concerti tra fine aprile e fine maggio, poi arriverà una lunga tournée fino a settembre. Finita quella, si valuterà se sarà il caso di presentare o meno una canzone per Sanremo. Quel che è sicuro è che scriverò nuovi brani. L’amicizia con Amara continuerà. Altri pezzi insieme? Chissà…”.
Photo Credits: Facebook
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