Il brano Che sia benedetta di Fiorella Mannoia è un plagio? Secondo alcuni assomiglia alla canzone Accidenti a Te di Fiordaliso, mentre sul web c’è chi fa il nome di Michele Bravi con Un mondo più vero. Ma qual è la verità? Ecco tutte le indiscrezioni circolate nelle ultime ore a riguardo…
Ancora polemiche per la sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo: stavolta si parla della seconda classificata Fiorella Mannoia che ha portato sul palco dell’Ariston un brano dal titolo Che sia benedetta, scritto da Amara. Secondo alcuni la canzone assomiglia ad Accidenti a te di Fiordaliso, scritta da Giancarlo Bigazzi e Marco Falangiani e presentata nella kermesse canora di mamma Rai nel 2002. “Non ho mai rilasciato una dichiarazione del genere, me l’hanno detto gli altri che la canzone di Fiorella somiglia alla mia. Effettivamente ci somiglia, il mood è simile ma se provi a sovrapporle non sono uguali. Non faccio polemica. Sono contenta, perché vuol dire che Accidenti a Te era bella… nonostante ai giornalisti di allora non piacque. Io non dico che la vita sia benedetta perché a me fa incavolare. Che sia Benedetta, poi, ha pure preso il Premio Bigazzi e Bigazzi è l’autore che ha scritto Accidenti a Te”, ha dichiarato Fiordaliso a Domenica Live.
Secondo il popolo del web però il pezzo della Mannoia sarebbe un plagio di Un mondo più vero di Michele Bravi (quarto classificato quest’anno a Sanremo con Il diario degli errori). “Spero si faccia chiarezza, sono sconcertata”, “Ma, si, è un fin troppo evidente caso di plagio”, “L’introduzione è copiata tal quale, non ci piove. Per il resto abbiamo un giro armonico comune a migliaia di canzoni”, “Non importa l’armonia del brano o il tempo del metronomo! Diciamo che non sono stati molto originali nell’arrangiamento!”, questi sono solo alcuni dei commenti che si possono leggere sotto il video creato dall’utente Fabio Gilberti con il confronto delle due canzoni.
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