Bugie al teatro Ariston sono state dette da Zucchero. Ed ha smentirlo pubblicamente un suo ex manager.
Sanremo 2017 è ufficialmente finito, ma la kermesse non smette di regalare innumerevoli spunti di polemica. Oggi ad accendere l’atmosfera post-sanremese sono alcune dichiarazioni che Michele Torpedine, da 36 anni manager di grandi artisti tra cui Il Volo, rilasciate all’Ansa e in cui si scaglia contro Zucchero (di cui è stato in passato manager) dopo la sua ospitata nella serata conclusiva del Festival.
“E’ caratteristica comune a tutti gli artisti l’ingratitudine. Giorgia ha ringraziato Pippo Baudo e non me, dimenticando forse che quando lui al festival non la voleva fui io a convincerlo, al bar Vanni di Roma, a prendere questa ragazza a Sanremo. La stessa Giorgia, Zucchero, Biagio Antonacci, Andrea Bocelli (per ben 16 anni) e, oggi, Il Volo mi devono molto. Ma gli artisti tendono a far credere di aver fatto tutto da soli. Si prendono i meriti quando tutto va bene e naturalmente scaricano la responsabilità sugli altri quando le cose vanno male. Jovanotti una volta, intervistato da Paolo Bonolis al Senso della Vita, disse con gli occhi lucidi che Claudio Cecchetto è l’uomo che gli ha cambiato la vita. Mi colpì.”
Ma a scatenare Torpedine contro il bluesman sono, le presunte bugie raccontate sul palco dell’Ariston, a partire dal numero di dischi venduti: “Ho sentito dire che Zucchero è una star da 60 milioni di dischi. Ma quando mai? Zucchero ne avrà venduti non più di 12 o 13… Perchè in tv si può raccontare qualsiasi cosa? Si può dire la verità per una volta? Possibile inventare tante bugie?”. Fino all’aneddoto che riguardava Pavarotti:” L’episodio della cassetta con il provino di Miserere gettata nel camino a casa di Pavarotti è pura invenzione. Sono stato io a portare il provino di Miserere a Luciano Pavarotti. Ci incontrammo nella sua suite in un hotel di Philadelphia. Con noi c’era solo Bruno Tibaldi, ex direttore generale Polygram. A quanto pare Pavarotti disse “non duetterò mai con un cantante di musica leggera” e poi, attraverso un lungo lavoro di mediazione, andò come è noto. Zucchero ha inventato la storia della cassetta, anzi tre cassette (due lasciate in macchina ha detto) bruciata nel camino della casa di Pavarotti a Modena dopo il suo primo rifiuto. “La verità – conclude Torpedine – è che non c’era la cassetta, non c’era il camino e non c’era nemmeno Pavarotti. In silenzio facciamo il nostro lavoro…”.
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