Insulti e minacce a Piero Pelù e alla sua famiglia? È successo davvero. Fortunatamente l’uomo, incubo per il cantante, per la sua ex moglie e per la loro figlia è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di stalking. Ecco cos’è successo…
Si chiama Angelo l’uomo che è stato l’incubo di Piero Pelù e famiglia per diverso tempo. Il quarantasettenne residente a San Casciano (Firenze) è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di stalking verso l’artista, la sua ex moglie e la loro figlia minorenne. Avrebbe tentato di conoscere la donna tra marzo e maggio 2016 grazie ad un’amicizia in comune su Facebook, riuscendo così a contattarla sia attraverso il popolare social network, sia sul cellulare. Lei avrebbe cercato di rifiutare le sue attenzioni e così Angelo avrebbe reagito – secondo quanto affermano i carabinieri – un’attività persecutoria farneticante e molto pesante, minacciandola insieme alla figlia e al cantante. Addirittura l’uomo avrebbe pubblicato sul suo profilo anche immagini di armi da fuoco pur di metterle paura.
Nel frattempo è un periodo positivo dal punto di vista lavorativo per Pelù. I Litfiba sono tornati infatti col nuovo album Eutòpia: “Si pronuncia volutamente con l’accento sulla ‘o’ – ha spiegato il frontman della band – perché eutòpia è una parola composta da eu, che in greco significa buono, e topos, che vuol dire luogo. È l’opposto dell’utopia, è l’isola che c’è. Il bel luogo è una somma dei bei luoghi che già esistono nel mondo. Ci siamo concentrati sugli aspetti realmente positivi che esistono nel mondo. Nei giorni scorsi sono andato a Parigi, ancora scossa e ferita dagli attentati, come racconto in In nome di Dio e, a un anno dal Bataclan, ti aspetti una città chiusa in se stessa e invece la gente è positiva, ci sono nuovi locali, vita che scorre. È l’Italia che sta implodendo, ma se avessimo lo sguardo più aperto verso il resto del mondo troveremmo i modelli per rinnovare il nostro paese” (LEGGI ANCHE: LITFIBA, ECCO EUTOPIA. NEL NUOVO ALBUM ANCHE UNA CANZONE SUL BATACLAN).
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