Dopo la messa in onda della puntata degli Home Visit di X Factor 10 è scoppiato un vero e proprio caso sul ritiro dei Jarvis. La band ha detto addio per motivi personali come dice la trasmissione? Secondo il manager si tratta di ben altro. Ed ora indaga anche il Codacons…
Bufera sulla decima edizione di X Factor. Dopo il video-denuncia di Danilo D’Ambrosio in merito al montaggio della trasmissione (LEGGI ANCHE: DANILO D’AMBROSIO ACCUSA X FACTOR “IL MONTAGGIO È TRUCCATO” [VIDEO]), ora non si fa che parlare del caso Jarvis. Il ritiro della band è diventato un vero e proprio giallo. I ragazzi sono stati scelti da Alvaro Soler agli Home Visit per passare ai live, ma a fine puntata il conduttore Alessandro Cattelan ha comunicato la loro rinuncia “per motivi personale” (LEGGI ANCHE: X FACTOR 10, I CONCORRENTI DEI LIVE. GIALLO SUL RITIRO DEI JARVIS “NESSUN MOTIVO PERSONALE” [FOTO]).
Subito è arrivato il commento del gruppo su Facebook: “Nessun motivo personale. Faremo chiarezza sul perché ci è stato impedito di continuare“; e l’attacco social del manager Larsen Premoli con conseguente risposta della stessa trasmissione: “Il contratto che avrebbero dovuto firmare i Jarvis è un contratto standard, uguale per tutte le versioni mondiali di X Factor ed è teso a tutelare principalmente chi non vince il programma, non è affatto vero che non si può rescindere per cinque anni” (LEGGI ANCHE: X FACTOR 10, POLEMICA JARVIS. LE ACCUSE DEL MANAGER E LA RISPOSTA DEL PROGRAMMA).
Ovviamente è arrivata la replica anche da Andrea Rosi, presidente di Sony Music, all’Ansa: “Tutto questo è paradossale. Da sempre, a tutela della professionalità dello show e dei ragazzi che partecipano, ai 12 concorrenti che approdano ai live, non solo al vincitore, viene chiesto di firmare un contratto con noi. Regole precise e note a tutti, e uguali in tutti i Paesi in cui viene trasmesso X Factor. In 10 anni non si è mai lamentato nessuno. Se qualcuno non vuole firmare è libero di andarsene e i Jarvis semplicemente non hanno voluto sottoscrivere il contratto”. Sarà finita qui? In realtà il Codacons vuole scoprire la verità e secondo quanto riporta Adnkronos ha chiesto alla Procura e all’Autorità Garante per le Telecomunicazioni di aprire un’indagine “per violazione dei termini della gara“.
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