I Muse sono sicuramente una delle band internazionali riuscite a crescere ed affermarsi fermamente nel panorama musicale mondiale.
E anche le scenografie dei loro concerti non sono da meno, anzi: rappresentano una delle colonne portanti del loro successo, costutuito si da grandi successi discografici, ma anche da esibizioni al confine tra l’umano e il fantascientifico e scenografie che lasciano sempre a bocca aperta i fan che partecipano ai loro concerti. Possiamo tranquillamente confermare quanto appena detto anche per il Forum di Assago, dove i Muse hanno deciso di esibirsi in sei (si avete capito bene) live show, data la grandissima richiesta da parte del pubblico e i biglietti inceneriti in pochissime ore e sold out raggiunti con una facilità disarmante.
All’inizio del loro concerto si staccano otto sfere illuminate, sono dei droni. Sul maxi schermo compaiono alcune frasi di Drones, l’ultimo brano dell’omonimo album che ha prestato anche il nome al loro tour: “killed by drones, my mother, my father, my sister and my brother…” recita il messaggio sullo schermo a led ed è un messaggio tutt’altro che banale. Non a caso Matt Bellamy poco prima di salire sul palco aveva detto: “Il nostro show fa pensare qualcuno alla politica, qualcun altro al predominio della tecnologia, ci sono molte chiavi di lettura“. Dopo l’intro arrivano i tre componenti dei Muse ed è il Forum di Assago è pronto ad esplodere: volumi al massimo, luci coinvolgenti e folla in delirio, mentre la band percorre da Reapers a Plug in Baby, passando dal singolo DeadInside.
Il palco sul quale si esibiscono Matt Bellamy e soci è una piacevole sorpresa: circolare e girevole, munito di due diramazioni che consentono una visione eccellente da qualsiasi angolazione. E’ un’idea già vista, ma di straordinario successo: la sperimentarono anche gli U2 nel 2009 in occasione del loro 360° Tour. Uno show di primissimo ordine, mainstream e di denuncia sociale: spesso si ricorre al tema del progresso tecnologico e dei nuovi scenari fantascientifici dove l’uomo dovrà ricollocarsi necessariamente.