Parte mercoledì 24 febbraio la quarta edizione di The Voice Italy con i nuovi giudici Emis Killa, Raffaella Carrà, Dolcenera e Max Pezzali. Come special guest della prima Blind Audition figura Gigi D’Alessio: cosa ha combinato l’artista partenopeo?
Le Blind Audition di The Voice of Italy 2016 sono state già registrate, per cui non è poi così difficile avere qualche anticipazione. Come riporta Reality House l’ospite speciale della prima puntata (in onda mercoledì 24 febbraio su Rai Due) è Gigi D’Alessio. Una data importante per il cantante, visto che festeggia 49 anni (e non a caso l’hashtag #BuonCompleannoGigiDAlessio è in tendenza su Twitter). Ma quindi cos’è successo in puntata? L’artista si è presentato come un normale concorrente e quindi ha fatto il provino, tuttavia è stato subito scoperto da Raffaella Carrà e da Max Pezzali.
Per quanto riguarda gli altri nomi noti (o presunti tali) presenti nel primo appuntamento figura Giulia Franceschini, concorrente della sesta edizione di Amici di Maria De Filippi (quella vinta da Federico Angelucci per intenderci), che è stata scelta da Dolcenera per far parte del suo team. Nelle prossime puntate avremo altri ragazzi provenienti da talent show come Amici o X-Factor? Secondo alcune voci di corridoio sembra proprio di sì. E non ci stupiamo affatto.
Ma come funziona quest’anno? Aumenta il numero delle Blind Audition che saranno sei invece di cinque, mentre restano invariate le due Battle (anche se con una sfida a tre concorrenti e non più a due), le due Knock Out, mentre diminuisce il numero dei live (non più cinque, ma quattro). Come mai questo cambiamento? Riguardo il programma si è parlato molto del fatto che le passate edizioni non sono riuscite a far emergere nessuno (i vincitori Elhaida Dani, Suor Cristina e Fabio Curto non hanno avuto il successo sperato, almeno in Italia). O quasi. Basti pensare a Chiara Dello Iacovo (che ha partecipato alla terza edizione nel team Fach) che ha partecipato al Festival di Sanremo 2016 nella categoria Nuove Proposte, classificandosi seconda. Qualche speranza allora c’è?
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