Justin Bieber attualmente è uno degli artisti più popolari del mondo: un enfant prodige che ha fatto il suo esordio nel mondo dello spettacolo ad un’età giovanissima. Questo approccio ha creato non pochi problemi iniziali all’artista che ha dovuto fare i conti con se stesso e con alcune persone ‘spiacevoli’ incontrate durante il suo percorso artistico. In occasione di un’intervista al The Bert Show, rilasciata dopo la sua vittoria ai People’s Choice Awards 2016, Bieber ha raccontato alcuni interessanti retroscena legati al suo passato e alla sua difficoltà di entrare nelle logiche del mercato discografico.
“Entrare nell’industria discografica da giovanissimo non è l’ideale perché la gente di approfitta molto di te e della tua vulnerabilità – ammette l’artista – Io tendevo a fidarmi di tutti, credevo che tutti fossero dalla mia parte. Alla fine sono rimasto fregato“. E così Bieber ha alzato una sorta di muro invisibile tra lui e il resto del mondo per mantenere le distanze da chi voleva speculare su di lui e sul suo successo. Tornando al periodo del suo debutto, dice di essere stato presentato al grande pubblico come “il ragazzo perfetto che non aveva difetti“, ma ben presto si è reso conto che il messaggio era sbagliato. Voleva mostrare a tutti il suo lato più vero, quello di un ragazzo come tanti con le debolezze e le vulnerabilità della sua età.
“Ho sbagliato ma dovevo crescere. Tutti commettono sbagli nella vita, l’unica differenza è che io vivo sotto i riflettori“, aggiunge Bieber. Sembra molto più maturo e consapevole del proprio successo. Dice che essere una celebrità riconosciuto in tutto il mondo non è un gioco: le aspettative del pubblico e la necessità di essere cordiale con tutti per essere incarnare perfettamente il “modello da seguire” genera ansie e stress. “Molti credono che la vera felicità sia acquistabile con la ricchezza e alla guida di una Ferrari fiammante ma non è esattamente così“, conclude Bieber.