Il 2015 per Jovanotti è stato un anno pazzesco: affluenza record ai suoi concerti, numeri impressionanti per quanto riguarda dischi venduti (il suo ultimo album è tra i migliori del 2015) e download dei suoi brani. Ma questo sotto sotto lo sapevamo già: lui rappresenta uno degli artisti più apprezzati dal pubblico, per la sua aria scanzonata, per il suo grande gusto artistico, per il tuo sconfinato talento. In occasione di un’intervista pubblicata su Repubblica, Jovanotti si lascia andare e fa un bilancio del 2015 e lascia trapelare cose molto interessanti, soprattutto per quanto riguarda i programmi per il futuro e la grande voglia di mettersi in discussione, nonostante il suo grande successo.
“Io alla fine sono sempre legato all’idea del deejay, quello che mi interessa è che la pista non si svuoti – ammette Jovanotti su Repubblica –. Però sì, mi rendo conto, il progetto è quello, ovvero partire dai miei limiti e cercare di trasformare questi limiti in luoghi da riempire con la qualità delle persone con cui lavoro. È un’azienda, è vero, o meglio un’impresa nel doppio senso, aziendale ma anche cavalleresca, impresa nel senso che abbiamo una missione: costruire uno spettacolo che lasci il segno, una sensazione che noi stessi non sappiamo bene cos’è“. E a quanto pare, guardando i numeri del suo tour 2015, il segno lo sta lasciando eccome. Jovanotti aggiunge che nel grande indotto del suo show lavorano centinaia di persone e ognuno svolge il proprio compito con estrema cura, producendo un risultato finale impeccabile.
Nonostante il grandissimo successo, Javanotti non vuole fermarsi al presente, ma pensare al futuro: “I risultati belli non mi danno mai una sensazione di sazietà – aggiunge -, anzi mi danno una sensazione di inadeguatezza e un po’ di voglia di rilanciare, di cambiare tutto“. Secondo il cantante la nuova sfida potrebbe essere quella di uscire da una logica generazionale, di progettare il futuro, capire dov’è la modernità nel suo linguaggio e fino a dove potrà spingersi, indietro e in avanti. Jovanotti non è spaventato dal futuro: il 2016 sarà un anno di sviluppo e di riposo per vedere cosa c’è nel suo futuro. Dice di sentire una grande fiducia nei suoi confronti da parte del pubblico e lui, come ogni grande artista, vuole utilizzare questa fiducia per cambiare.
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