Simone Cristicchi, nel suo nuovo spettacolo vestirà i panni di Gesù

Simone Cristicchi è un artista davvero poliedrico e si fa apprezzare non solo per la sua musica, ma anche per la propria visione della vita e per i suoi progetti paralleli al percorso musicale al quale ci ha abituati. Nel suo prossimo spettacolo, fissato per il 3 gennaio 2016 nelle Grotte di Castellana, 70 metri sotto terra, vestirà i panni di Gesù, nell’ambito della manifestazione ‘Natale nelle Grotte‘, diretta da Eugenio Finardi. Cristicchi ha rilanciato la figura del ‘cantattore’, qualcosa al quale il pubblico dovrà abituarsi. “Per me sarà come aprire una valigia, la valigia di un cantattorecommenta l’artista nel corso di un’intervista all’AdnkronosHo deciso di raccontarmi al pubblico, mostrando tutti i lati del mio percorso artistico, dalla musica popolare al Festival di Sanremo, dal teatro di narrazione alla scrittura di libri“.

Lo spettacolo, chiamato ‘Viaggi e storie di un fabbricante di canzoni’ è stato creato appositamente per questo evento: Cristicchi sarà accompagnato da tre musicisti (violoncello, chitarra e pianoforte) e reciterà “un monologo inedito – anticipa l’artista – che si intitola ‘A volte ritorno’, scritto da me assieme a Matteo Pelliti e Nicola Brunialti. Un racconto che parla di Gesù che ritorna nel mondo moderno. Una Via Crucis 2.0 alla luce di quelle che potrebbero essere oggi le stazioni: il Ce (centro di identificazione ed espulsione), il carcere, il Tso (trattamento sanitario obbligatorio). Tutte formulette – fa notare – che nascondono una repressione dell’identità“.

Ma lo spettacolo, come confermato dall’artista, sarà molto divertente, con il Messia che si ritrova di fronte all’umanità completamente immersa in una realtà virtuale sulle tavolette degli smartphone e nessuno si accorge della sua presenza. Entrerà in un Apple Centre, scambiato per una cattedrale, confondendo la mela di Apple per quella di Adamo ed Eva. Poi arriverà all’ultima stazione. Lì Gesù, addormentandosi in mezzo agli scatoloni, morirà tra l’indifferenza dell’umanità e non più sulla croce.

Foto by Facebook

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