Il 28 dicembre si è spento all’età di 70 anni Ian ‘Lemmy’ Kilmister, leader della band britannica Motorhead. E’ stata una forma particolarmente aggressiva di cancro ad essergli stata fatale. A darne l’annuncio ufficialmente sono stati gli altri componenti della band attraverso la loro pagina Facebook, esprimendo così il proprio dolore e specificando i dettagli dell’accaduto: “Aveva saputo della malattia il 26 dicembre – si legge sul post – era a casa, seduto davanti al suo videogame preferito, con la sua famiglia. Non ci sono parole per esprimere il nostro shock e la nostra tristezza“.
“Diremo di più nei prossimi giorni – prosegue il post – per adesso suonate ad altro volume i Motoerhead, gli Hawkwind, la musica di Lemmy. Fatevi un drink o più di uno, condividete storie. Celebrate la vita di questo uomo meraviglioso che l’ha celebrata in modo così vibrante da sé. Lui avrebbe voluto esattamente questo”. Per quanto riguarda le storie su di lui, ce ne sono davvero molte da raccontare, visto che la sua vita, così come quella di molti altri colleghi, è sempre stata particolarmente intensa.
Tanto per cominciare, è cosa nota che Lemmy sia stato il roadie di Jimi Hendrix, ma è abbastanza rinomata anche la sua grande passione per le donne. Nel 2006 è stato addirittura citato dalla rivista Maxim come una tra le “10 leggende viventi del sesso”. Non a caso lui stesso ha dichiarato in passato di aver avuto rapporti con circa 1000 donne e che la maggior parte di loro era stata attirata dalla sua simpatia. “Se si fa un calcolo per ogni anno, si conta una donna a settimana – ha spiegato durante un’intervista a BZ – una cifra assurda”. Il soprannome “Lemmy”, secondo le versioni più accreditate, gli sarebbe stato attribuito in adolescenza, ovvero quando era spesso a caccia di soldi e chiedeva aiuto a familiari e amici: deriverebbe infatti da “Lemme”, ovvero “lemme borrow a tenner”, un modo per dire in slang “prestami un biglietto da dieci sterline”.
Ma il musicista ha anche raccontato che il soprannome in questione gli sarebbe invece stato dato ai tempi della scuola: in Galles era l’unico ragazzo inglese dell’istituto e veniva spesso chiamato “Lemmy”, ironico diminutivo di “pecorone”. Il suo amore per l’alcool era così palese che secondo una leggenda (una di quelle che solitamente circondano le grandi stelle della musica) il suo sangue non avrebbe potuto circolare nel corpo di nessun altro uomo senza renderlo immediatamente ubriaco. Infine, per gli appassionati dei videogames, sembra che Lemmy Koopa, personaggio della famosa saga di Super Mario, sia stato ispirato proprio al musicista. Queste, invece, alcune delle sue frasi che più aiutano a ricordare l’artista con un sorriso, anche se amaro.
Foto: Twitter
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