Si intitola Miettice ‘a faccia (ovvero “mettici la faccia”) il brano di Lucariello, al secolo Luca Caiazzo, che farà da sigla di chiusura per Sotto copertura, film tv che andrà in onda lunedì 2 e martedì 3 novembre in prima serata su Raiuno (leggi tutto su Velvet Cinema). Il testo del brano è stato scritto dallo stesso Lucariello, già interprete della sigla della serie tv Gomorra, mentre Paolo Buonvino ha firmato la musica del pezzo, che in sostanza invita a superare le proprie paure e a contribuire in qualche modo a combattere l’illegalità e le mafie.
“La speranza è una bambina che se non la curi si fa chiamare paura e lì devi davvero avere paura”: così recita una parte della canzone, cantata in dialetto napoletano. Il videoclip ufficiale, che vi mostriamo di seguito, è stato girato tra Casal di Principe, Roma e Milano, per voler evidenziare il fatto che il problema riguarda l’Italia intera, da nord a sud. “Lo Stivale è tutto uguale – canta ancora Lucariello nel suo pezzo – se abiti a Casal di principe o a Milano…se vuoi dare una prova di coraggio mettici la faccia”.
Il videoclip, tra l’altro, è legato alla più ampia campagna di comunicazione Rai, realizzata in collaborazione con Luxvide, finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la spinosa questione della criminalità organizzata. Una campagna che avrà anche una veste “social”, visto che in occasione della messa in onda di Sotto Copertura sarà possibile utilizzare l’hashtag #metticilafaccia per seguire su Twitter le conversazioni in merito. Non è la prima volta che Lucariello si fa portavoce della lotta alle mafie: nel 2007, ad esempio, la sua canzone Cappotto di legno (che nel gergo della malavita significa “bara”) si ispirava alla storia di Robeto Saviano, autore di Gomorra. Nel testo di quel brano Lucariello descriveva, dalla prospettiva di un killer, l’omicidio dello scrittore, con cui il rapper ha stretto un rapporto basato sulla stima reciproca. Di seguito il video di Miettice’a faccia, in attesa di poter vedere in tv Sotto copertura, diretto da Giulio Manfredonia.
foto: screenshot video