Sul palco del Tale e Quale Show, lo spettacolo del venerdì sera condotto da Carlo Conti su Raiuno, Karima Ammar si sta certamente facendo notare grazie al suo talento da imitatrice e per le sue indiscusse doti canore. Ma, proprio oggi lunedì 19 ottobre, per la trentenne livornese è arrivata una “brutta” notizia: la cantante, infatti, è stata condannata dal tribunale civile di Firenze al pagamento di 20mila euro come risarcimento danni al maestro Mario Menicagli, per l’attribuzione della paternità del brano Come ogni ora, presentato sul palco del Festival di Sanremo nel 2009. Con lei il manager Mimmo D’Alessandro.
Ma andiamo con ordine. La storia della querelle risale a circa 6 anni fa, quando Karima, durante una delle serate della kermesse, porta sul palco dell’Ariston il brano Come in ogni ora, adattamento italiano di Every other hour, canzone depositata negli Stati Uniti niente di meno che da Burt Bacharach e Steven Sater. La versione italiana era di Menicagli, ma durante la manifestazione venne firmata da Karima per il testo e da Piero Frassi per le musiche, anche se entrambi si sono poi rivelati estranei alla stesura del brano.
La questione era stata portata alla luce da Rockol che per primo si accorse della discrepanza tra gli autori citati nella canzone presente nel cd e quelli invece nominati durante la presentazione del brano a Sanremo. “Aldilà dell’esito positivo della vicenda – ha detto Menicagli a TvZap – questa sentenza rappresenta la cosa più triste che mi sia capitata dal punto di vista professionale“. Dal fronte Karima, invece, al momento nessun commento ufficiale. Una “svista” secondo i più, che però le è costata cara. Lei sembra serena e prosegue il suo impegno nella trasmissione dove si sta preparando a indossare i panni di Whitney Houston. Ma i suoi fan come la prenderanno?
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