Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri al Rock in Roma: quello che è andato in scena ieri, 30 luglio, è stato un concerto che ha avuto un sapore a metà strada tra l'”addio” e l'”arrivederci”. L’ultima tappa del loro lungo tour insieme, come hanno avuto più volte modo di specificare i tre amici e colleghi. “Era difficile prevedere che l’idea di mescolare per un po’ le nostre vite, i nomi, i microfoni, le penne, gli amici, le famiglie potesse portarci così lontano e con così grandi soddisfazioni“, ha scritto qualche giorno fa Daniele Silvestri sulla sua pagina Facebook ufficiale, descrivendo il concerto di Roma come “la nostra festa finale“, “una degna conclusione”.
Così è stato: quasi tre ore di concerto che ha ripercorso un po’ tutta la carriera solista dei tre artisti, con qualche hit tratta dal loro album Il padrone della festa, ma solo pochi brani, in fondo. Come Alzo le mani, alle cui note è stato affidato l’inizio del concerto. Un pezzo importante, il primo scritto insieme dai tre, quello che ha fatto rendere loro conto che le proprie voci potevano sposarsi in maniera coerente e intensa.
Oppure Life is sweet, secondo pezzo in scaletta. Altre canzoni tratte dall’album del trio e presentate dal vivo sono state poi L’amore esiste, Come mi pare e Il mio avversario, con tanto di divertente scontro stile “pugilato” in cui Fabi e Gazzè si sono anche sfidati, a fine canzone, con frammenti di alcuni tra i loro rispettivi successi, con Daniele Silvestri nei panni dell’arbitro imparziale. Poi, ovviamente, non poteva mancare la title track, Il padrone della festa, che ha invece chiuso ufficialmente il loro lungo concerto. Ma procediamo con ordine.
A fare da padrone sono state le canzoni più “classiche” tratte dai loro singoli repertori, soprattutto quelle degli esordi, che li hanno resi così noti e popolari di fronte al grande pubblico: un salto nel passato per i musicisti ma anche per il pubblico, che è ritornato con la mente a qualcosa come dieci-venti anni fa, quando Niccolò Fabi cantava Capelli al Festival di Sanremo (1997), Gazzè spopolava con Cara Valentina (1997) e Il timido ubriaco (2000) e Silvestri faceva da colonna sonora alle più belle storie d’amore con Occhi da orientale (2004).
Una festa che alla fine doveva pur concludersi. L’ha fatto, come anticipato, con Il padrone della festa e con tanti applausi di un pubblico che quasi non voleva lasciare l’Ippodromo delle Capannelle, perché questo avrebbe significato ufficializzare la fine di un percorso, di un viaggio fatto insieme. Così come è sembrato non volesse lasciare il palco Niccolò Fabi, rimasto a guardare il numeroso pubblico a lungo, dopo i saluti finali, come se volesse imprimere nella sua memoria ogni istante di questo loro ultimo, grande concerto nella propria città. Di seguito la scaletta della serata e video:
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