“…Novità in arrivo?“: questo il messaggio pubblicato qualche giorno fa da Morgan sui social network come didascalia all’immagine di un ciak tratto dal set del videoclip della canzone Andiamo a Londra, diretto da Jacopo Rondinelli, regista che in passato ha collaborato anche con Subsonica, Marlene Kuntz, Il Teatro degli Orrori, Perturbazione, Marina Rei, The Bloody Beetroots e tanti altri. Cosa ci dobbiamo aspettare? Al momento non ci sono ulteriori informazioni, quindi bisognerà attendere un comunicato stampa ufficiale riguardo l’uscita o altre foto rubate dal backstage. La canzone è stata presentata lo scorso 1 maggio in occasione del Concertone a Roma in piazza San Giovanni in Laterano e anticipa l’uscita di un nuovo album.
Cosa ci regalerà la band dopo Acidi e basi del 1995, Metallo non metallo del 1997 e Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85 del 1999 (senza contare la raccolta Pop Tools del 2001 e il cd live MTV Storytellers – Bluvertigo del 2008)? A quanto pare il lavoro inedito sarà completamente diverso rispetto alla trilogia sopracitata: allora i ragazzi si concentravano principalmente sulle sonorità, curate nei minimi dettagli perché fossero innovative per quegli anni; oggi invece al primo posto per loro c’è la scrittura dei testi.
Sono passati ben sedici anni dall’ultimo disco in studio e di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. Morgan e compagni hanno avuto dei litigi che li hanno fatti allontanare prima che la routine o la stanchezza li logorassero. Così ognuno è partito per la propria strada. Ora però le loro vite si sono unite di nuovo per creare un nuovo capitolo importante per il gruppo: “Con la band – ha dichiarato Andy qualche mese fa attraverso un’intervista al Corriere – abbiamo vissuto la musica come una tavolozza di colori, senza prenderci sul serio. E’ stata la nostra forza e, all’inizio, la nostra debolezza. Quando ci presentavamo alle case discografiche con il nostro suono anomalo ci rispondevano ‘Siete bravi, ma non siamo Don Chisciotte’. Fino a quando non abbiamo trovato un discografico che ha investito su di noi pensando al lungo periodo. Per questo in tanti non ci hanno dimenticato. E’ come se non fossimo mai spariti“.
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