Era il 25 giugno del 2009, una tremenda notizia colpiva al cuore i suoi fan sparsi in tutto il mondo: Michael Jackson, il “Re del pop”, era scomparso. Una morte improvvisa, per quanto fossero noti a tutti i problemi fisici che lo tormentavano da tempo. Una morte che ha fatto discutere, che provocò rabbia, che portò il medico di Michael, Conrad Murray, in tribunale e a cui seguirono sospetti e congetture. L’unico fatto davvero certo, però, sono state le lacrime versate dai fan, l’incredulità che ancora oggi, a distanza di sei anni esatti dalla sua morte, dimostra il pubblico che ha sempre seguito Michael con amore, nonostante le pesanti accuse di cui fu oggetto per anni, prima tra tutti quella di pedofilia.
All’epoca dei fatti Twitter stimò la diffusione di circa 5.000 messaggi al minuto, tutti in riferimento al decesso di Jackson, ma anche Facebook e tutti gli altri social network furono rallentati e addirittura bloccati per ore intere, visto per il grande numero di messaggi comparsi on line e rivolti al compianto “Re”. Oggi, 25 giugno 2015, quasi con la stessa intensità la Rete lo celebra ancora con un hashtag su Twitter, #6YearsWithoutMichaelJackson, che dalle prime ore del giorno sta raccogliendo i ricordi e i messaggi dei suoi fan.
“Oggi pomeriggio piangerò nel vedere i suoi video”, “Non ci credo ancora…“, “Penso che ci abbia insegnato molte più cose lui di chiunque altro. Grazie”, “Sei stato il mio primo idolo e non ti dimenticherò mai” e così via. Stava preparando il suo ritorno live, Michael, avrebbe dovuto calcare il palco dell’O2 Arena per una serie di concerti che, come annunciato da lui stesso proprio nel 2009, avrebbero dovuto essere gli ultimi della sua carriera, ma non gli è stato possibile e per motli fan proprio questo nuovo impegno avrebbe contribuito a peggiorare le sue condizioni fisiche.