All’Arena di Verona ieri, 11 giugno, c’era tutta l'”armata” dei Kiss, ovvero i fan più accaniti della storica band, un po’ invecchiati rispetto agli esordi dei loro idoli, ma sempre devoti al rock. Molti di loro, poi, hanno portato con sé i figli, tanti infatti i bambini truccati come Paul Stanley e soci, perché lo show del gruppo è stato, com’era facile prevedere, un evento che anche i più giovani faranno bene a ricordare.
Quella che è stata l’unica tappa italiana del loro 40th anniversary tour si è aperta sulle note di Detroit Rock City, per proseguire poi con Deuce, Psycho Circus, Creautes of the Night e tanti altri classici che hanno dato alla Kiss Amry quello che voleva. C’erano le lingue di fuori, c’era quella trasgressione che li ha resi celebri, una colonna portante della musica internazionale, musicisti che non hanno età e le cui note attraversano generazioni intere.
A Rock and Roll All Nite è stato affidato il gran finale, con tanto di chitarra spezzata da Paul Stanley verso la conclusione del concerto e le varie performance che il pubblico si aspettava, che desiderava e che ha ottenuto. “Emozione unica, loro mostruosi. Ditemi come invecchiare così”, scrive qualcuno su Twitter. “Siete stati grandiosi! Grazie per aver fatto rock con noi”, ha commentato invece la band sulla sua pagina Facebook, con evidentemente soddisfazione per la reazione dei fan.
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