Noemi, The Voice e non solo: “Non vedo l’ora di presentarvi il nuovo disco” [INTERVISTA]

Noemi, una delle voci soul italiane più apprezzate, artista amata sin dai tempi delle sue prime apparizioni nella seconda edizione di X-Factor e, non in ultimo, unica coach donna di The Voice of Italy dopo l’uscita di Raffaella Carrà. Ogni mercoledì sera anima le sfide del talent con i suoi commenti e il suo team, quest’anno particolarmente ricco di voci interessanti da tenere sott’occhio. L’abbiamo vista sul palco del concertone di Roma lo scorso 1 maggio e l’abbiamo sentita duettare con Fedez per il brano L’amore Eternit, ma sta tenendo un po’ tutti i suoi fan in trepidante attesa per un nuovo album. Ecco cosa ci ha raccontato, durante la nostra intervista, riguardo The Voice, il suo lavoro presente e passato, e i suoi progetti futuri.

Dopo aver tenuto tutti “sulle spine” fino all’ultimo, alla fine hai deciso di tornare a The Voice of Italy anche nel 2015. Cosa ti ha convinto?
Si dice che non ci sia due senza tre! Sono molto affezionata a The Voice, spero veramente di riuscire a dare il massimo anche quest’anno.

Cosa deve avere un talento per convincerti? Qual è il segreto dei “fiori d’acciaio”?
Il segreto dei fiori d’acciaio è essere unici, con un gusto pop ma ricercato che riesca a dare vita a delle vere Popstory. Importantissimo bisogna non avere paura di seguire la propria strada anche quando non è tra le più semplici.

Rispetto agli altri coach, tu sei l’unica che è stata “dall’altra parte” in un talent, dalla parte dei ragazzi giudicati davanti alle telecamere. Pensi che questo differenzi il tuo approccio rispetto a quello dei tuoi colleghi?
Da un punto di vista empatico forse mi offre dei vantaggi, ma conoscendo J-ax, Piero, Roby e Francesco so che anche loro sono molto sensibili e attenti alle necessità dei concorrenti, che prima di tutto sono degli artisti.

The Voice, o per meglio dire #tvoi, è sempre molto commentato su Twitter. In generale: come vivi i giudizi del pubblico on line? Siete esposti anche alle “cattiverie”, ti capita di leggerle?
Mi diverto molto a leggere i tweet ironici, non mi piacciono quelli offensivi perché scivolano nel territorio del bullismo e quindi non mi va di dare adito a certi comportamenti. Ricordatevi: “belli ma non bulli”!

Cosa ci racconti della tua recente collaborazione con Fedez?
Il pezzo spacca e io non mi faccio mai scappare le canzoni e i progetti che mi piacciono e in cui credo. Fedez è una persona che sa quello che vuole e credo lo stia dimostrando. Io poi quando scelgo un duetto devo stare attenta perché finora sono stata molto fortunata ad avere l’onore di lavorare con Fiorella Mannoia e Gaetano Curreri, non posso deluderli!

Abbiamo pubblicato il video de L’Amore Eternit, com’è andata sul set?
Federico mi aveva avvertito mandando lo script, io da nerd accanita divoratrice di video e corti ho apprezzato lo sforzo e il risultato mi sembra fantastico. Finalmente qualcosa fuori dagli schemi. Mi sono divertita ad interpretare il ruolo della fuggitiva, credo mi si addica moltissimo!

Dopo Fedez possiamo sperare in un featuring con J-Ax?
Lo zio è una super potenza! Credo che a The Voice ci scateneremo!

Impossibile non parlarne: sei finita nell’omelia del Mons. Antonio Staglianò per Vuoto a perdere (QUI IL VIDEO). Come hai twittato anche tu on line…sei “in odore di santità”! Cosa hai pensato? Cerchi davvero di dare una sorta di “spiritualità” nelle canzoni che scegli?
Mi sono molto sorpresa, sono contenta che le parole di Vasco siano riuscite ad arrivare fino in chiesa. Secondo me è un buon modo di trovare contatto con una generazione molto disincantata che il più delle volte si ritrova più nelle frasi delle canzoni che nei sermoni.

Nel 2014 avevi anticipato che avresti portato qualche talento di The Voice con te in tour e poi effettivamente è successo. Pensi di ripetere l’esperienza?
Io cerco di dare il più possibile, credo sia bellissimo dividere il palco con le persone che stimiamo e sicuramente o farò di nuovo.

Un consiglio per chi vuole fare il tuo lavoro: come affrontare lo spinoso problema dei “no” e delle porte chiuse in faccia (o delle poltrone che non si girano, metaforicamente…)?
I “no” servono per apprezzare i sì e sopratutto a non montarsi la testa. A me sono serviti, sentivo che avrebbero fatto parte del mio percorso, ma non mi sono lasciata scoraggiare. Servono a farci riflettere su cosa abbiamo sbagliato e su cosa possiamo fare meglio.

Quando ripensi ai tuoi esordi, anche se poi non è passato molto tempo, ti vedi diversa?
“Sono diventata grande senza neanche accorgermene”! Purtroppo crescere ci rende un po’ più corazzati, ma cerco di non perdere la dimensione più importante della musica, che è il divertimento. Dare forma ai propri sogni ci fa prendere strade giuste e anche cantonate, tutto sta nel raddrizzare il tiro.

Dopo Made in London, faresti un album “made in…?”
Più che “made in” lo farei “From my… heart”

Quali sono i progetti futuri?
Il mio album! Non vedo l’ora di finirlo e poterlo pubblicare.

Foto: Facebook

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