Cinque nuovi brani dei Green Day sono già stati scritti e registrati in versione demo, questa la notizia lanciata dal loro storico produttore Rob Cavallo. Cavallo lavora con la band sin dagli anni ’90, dai tempi di Dookie, l’album che li ha consacrati al successo, e durante una recente intervista ha confermato che cinque “fantastiche” tracce sono praticamente pronte.
Una notizia che arriva a sollevare i fan della band, che attendono un nuovo lavoro in studio da tre anni, ovvero dall’uscita dell’ultima trilogia ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!, pubblicata nel 2012, e dopo la pubblicazione nel 2014 di Demolicious, raccolta di 18 demo registrate durante le sessioni per la trilogia in questione. Queste le parole di Cavallo: “Ho ascoltato da poco le cinque canzoni scritte da Billie (Joe Armstrong, frontman del gruppo n.d.r). Beh, lasciatemelo dire, sono fantastiche. Sono assolutamente al top. Il pubblico può essere sicuro che il loro ritorno sarà stupefacente“.
“C’è sicuramente un grande entusiasmo – ha dichiarato Billie Joe – siamo sempre stati abbastanza carichi. Avevo già scritto un paio di canzoni e tutti quelli che le hanno ascoltate erano molto eccitati per questo. Poi abbiamo saputo della Hall of Fame (dove la band è stata recentemente inclusa, insieme agli altri grandi artisti che hanno fatto la storia della musica internazionale n.d.r) e ne siamo stati stupiti“. La forza che sta dietro al loro grande ritorno, quindi, sembra essere nata proprio sulla scia dell’entusiasmo per questo importante riconoscimento, ma non solo.
“Ci prenderemo il nostro tempo – ha proseguito il cantante – non vogliamo sia un disco semplicemente celebrativo. Vogliamo assolutamente che l’ispirazione per la nostra musica sia reale. Non facciamo il disco solo perché siamo onorati, ma perché vogliamo onorare la musica. Vogliamo lavorare su questo e fare un grande album“. Dunque il lavoro in studio procede, anche se lentamente, e a chi chiede al gruppo se sia possibile ipotizzare l’uscita già nel 2015, la risposta dei musicisti è ancora vaga, top secret. Ma la speranza c’è.
Foto: Facebook