“I concerti si fanno insieme e voi stasera ci avete dato grandi emozioni“, con queste parole Fabio Mora dei Rio ha concluso il concerto a Roma, presso l’Asino che vola, penultima tappa del tour della band. Eh sì, perché il cantante, il bassista Fabio “Bronsky” Ferraboschi, il chitarrista Giovanni “Giò” Stefani (che ha sostituito nel 2012 Marco Ligabue) ed il batterista Alberto “Paddo” Paderni durante i live interagiscono con il pubblico e si scatenano. I Rio riescono a creare momenti carichi di energia ed altri più passionali e caldi. E’ davvero impossibile non farsi trasportare dalla musica ed iniziare a ballare. La loro positività e solarità sprizza da tutti i pori. Oggi, venerdì 24 aprile, ci sarà l’ultima data a Milano, ma i ragazzi sono già pronti per l’estate, visto che continueranno a girare per l’Italia per far conoscere la loro musica. Lo scorso 17 marzo è uscito Mareluce, la raccolta che racchiude in due cd gli undici anni di successi con l’aggiunta di quattro inediti. Un regalo per tutti i fan che non li hanno mai abbandonati e soprattutto un punto di svolta per la loro carriera.
Perché avete deciso proprio adesso di pubblicare un best of?
Abbiamo fatto un punto degli nostri undici anni di carriera e ci siamo resti conto che era arrivato il momento di chiudere un cerchio. C’era un bel po’ di materiale e per questo motivo, dopo una lunga considerazione, abbiamo stilato la tracklist. In realtà è stato facile perché abbiamo inserito tutti i singoli pubblicati e le canzoni che suoniamo spesso durante i concerti. Quelle a cui il pubblico è più legato e che, in un certo senso, siamo sempre costretti a proporre durante i live. Non potremmo fare altrimenti. C’è anche Strega comanda colore, il primo vero brano scritto con Marco Ligabue, che adesso non fa più parte della band.
C’è qualche canzone che non avete inserito ed ora siete pentiti della scelta?
Beh, era impossibile mettere tutti i brani. Speriamo di riuscire a fare un secondo best of in cui aggiungere anche quei pezzi che non abbiamo inserito nella tracklist. Non so se realizzeremo nuovamente un progetto simile, ma ci speriamo!
Se doveste scegliere il brano del cuore?
Beh, ogni canzone è legata ad un particolare della nostra vita. Se dovessi pensare ad un brano che però potrebbe mettere d’accordo tutti e quattro sicuramente mi viene in mente Gioia nel cuore (del 2011, ndr). Ci ha dato una grande popolarità.
Com’è cambiata la vostra musica nel corso degli anni?
C’è stata un’evoluzione, ma abbiamo sempre cercato di raccontare con semplicità tutto ciò che ci circonda. Noi scriviamo di quello che conosciamo. Mareluce racchiude la storia dei Rio, tuttavia siamo già proiettati nel futuro. Per esempio quando abbiamo pubblicato Fiori nel 2013 in acustico è stata una sfida, visto che in radio difficilmente passano questo tipo di canzoni. Un anno dopo però desideravamo qualcosa di nuovo. Per il futuro vogliamo tornare ad una ventata di pop/rock come agli esordi, ma con un approccio diverso. Uniremo tutte le sfumature dei Rio con il sound di oggi.
In undici anni di carriera sono successe tante cose. Qual’è l’avvenimento che ricordi di più?
Ce ne sono tanti! Una volta siamo andati in Messico per un programma di All Music condotto da Lucilla Agosti e abbiamo passato otto giorni da sogno. Abbiamo anche suonato in piazza con i veri mariachi delle canzoni tipiche del posto. Impossibile dimenticare il primo Campovolo con Luciano Ligabue ed il viaggio sul Treno Della Memoria diretto ad Auschwitz. E’ stata una parentesi intensa e densa di emozioni indescrivibili.
Quali sono gli artisti con cui vi piacerebbe collaborare?
Anche a questa domanda è difficile rispondere perché sono troppi. Ci piacciono le sonorità di Roy Paci e dei Sud Sound System. Sarebbe un connubio perfetto per dare ancora più colore alla nostra musica.
In passato avete collaborato con Fiorella Mannoia.
Noi nasciamo con il rock’n’roll, ma ad un certo punto abbiamo capito che c’era anche altro da raccontare. Nel 2009 abbiamo scritto Il gigante che è stato scelto come colonna sonora da Lifegate, organizzazione che si occupa di riciclaggio e riforestazione ambientale. E’ avvenuto così l’incontro con Fiorella Mannoia che ha sposato il progetto insieme all’attore Paolo Rossi.
Il tour sta finendo. Se dovessi fare un bilancio di queste date?
Il pubblico ci dà sempre grandi soddisfazioni. E’ difficile portare in giro la propria musica, ma noi seminiamo da anni e continuiamo a raccogliere i frutti. I nostri fan sono protagonisti dei concerti perché interagiamo con loro per tutto il tempo. Amiamo divertirci sul palco e soprattutto far divertire gli altri. Siamo malinconici per la fine del tour, ma a breve verranno annunciate nuove date sul sito ufficiale. Quest’estate non ci fermeremo!
Ora che si è chiuso un cerchio, cosa vi aspettate per il futuro?
Non cambieremo affatto. Il sound sarà sempre lo stesso, ma con qualche sfumatura diversa e altre influenze. Abbiamo già messo a fuoco alcuni particolari su cui poter lavorare e questo ci basta. L’importante è avere almeno un’idea di base. Siamo curiosi di vedere cosa accadrà. Abbiamo sempre il timore di ripeterci e per questo motivo cerchiamo sempre un aspetto diverso da raccontare. Le radici sono importanti e quelle non si cambiano, ma bisogna trovare qualcosa in più da dare. E poi anche i Beatles non hanno mai pubblicato un disco uguale all’altro, no?
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