Il nuovo singolo di Carmen Consoli è Sintonia imperfetta e da qualche ora è stato pubblicato online il videoclip ufficiale diretto in Sicilia da Paolo Scarfò per Scarfilm Italia e pieno di citazioni cinematografiche. Ci troviamo di fronte ad un “gattopardiano e rumoroso pranzo di famiglia” in cui la protagonista è, ovviamente, Carmen: arriva una proposta di matrimonio che però sembra indesiderata ed infatti la promessa sposa decide di scappare. Un brano ironico, accompagnato da una clip altrettanto sarcastica. La cantantessa dà grande prova di recitazione con espressioni buffe che divertono il pubblico e fanno comprendere al meglio il senso della storia.
Dietro al sorriso di circostanza da avere quando si trova insieme ai suoi famiglia c’è una sofferenza incolmabile. L’unica soluzione è proprio quella di andarsene. Lungo il suo percorso però fa degli incontri davvero strani, sempre accompagnata dalla sua valigia, che rappresenta il bagaglio – pesante – del suo passato. L’idea del videoclip è nata dalla stessa Consoli (con un’ispirazione all’attrice Monica Vitti) ed infatti le comparse sono il suo staff artistico e tecnico: Francesca Figus, Elena Guerriero, Lidia Amore, Luciana Luccini, Ermanno Spera, Enza Lipani, Carmelo Testai, Giuliana Pennisi, Alfio Pagliaro, Lorella Lima, Giacomo Bonanno, Franco Caliò, Melina Salvo e Massimo Roccaforte, suo chitarrista storico che per l’occasione veste i panni di una divertente Mrs Doubtfire.
Sintonia perfetta fa parte di L’abitudine di tornare, l’ottavo album in studio uscito a cinque anni da Elettra (2009) e da Per niente stanca, la prima raccolta ufficiale. Le dieci tracce raccontano l’Italia di ieri e quella di oggi, alternando ritmi rock a ballate più soft (leggi le date del tour): “Cinque anni – ha dichiarato la Consoli prima della pubblicazione del cd – un lustro, il lasso di tempo che, nell’Antica Roma, intercorreva tra un censimento e l’altro. Era un tempo per contarsi, per contare le ricchezze, per contare le strade percorse e quelle ancora da percorrere. E’ tutto qui, sulle corde della mia chitarra, sulle righe del mio taccuino. Tra pochissimo, sarà anche nelle casse del mio stereo“.
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